Stadio della Roma, terremoto politico. Imbarazzo nel M5S, FdI: no alle lobby

13 Giu 2018 16:12 - di Redazione

Il M5S assicura che non farà sconti in relazione alla vicenda degli arresti per lo stadio di Roma che vede agli arresti domiciliari il presidente Acea Luca Lanzalone, vicino alla sindaca Raggi, e nel cui ambito è indagato anche Paolo Ferrara, capogruppo M5S in Campidoglio. “Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa – ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio -. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto”. “Noi – gli fa eco il ministro Danilo Toninelli – non guardiamo in faccia nessuno”. Deve risuonare forte un campanello d’allarme interno, tuona Roberta Lombardi, in passato fieramente avversaria di Virginia Raggi: “Vediamo arrestati importanti esponenti dei partiti che hanno governato negli ultimi 20 anni, come il vice-presidente Palozzi di Forza Italia, e l’ex-assessore all’Urbanistica Civita del PD, tanto caro a Zingaretti – dice Lombardi – ma c’è anche Luca Lanzalone, agli arresti domiciliari, che non è un membro del M5S ma ha collaborato come importante consulente del MoVimento e ricopre attualmente la carica di presidente di Acea – continua Lombardi – Questo deve far suonare con forza il nostro allarme interno: perché non solo i portavoce del Movimento, ma tutti coloro che con noi collaborano, devono avere le mani pulite e rimanere sempre al di sopra di ogni sospetto”.

“Io sono estraneo alla vicenda”, chiarisce a sua volta Ferrara che intanto si autosospende dal M5S. Anche Davide Bordoni (Forza Italia) afferma di non avere nulla da temere ma il terremoto politico che ha investito Comune e Regione infiamma il dibattito.  “Ci auguriamo che gli indagati e gli arrestati per la vicenda dello Stadio possano dimostrare la loro innocenza – commenta Marco Marsilio di Fratelli d’Italia -qualora, però, la Magistratura dovesse dimostrare le ragioni dell’accusa, Raggi e Zingaretti dovrebbero dare molte spiegazioni e trarre le conseguenze politiche di una vicenda che coinvolge le persone di loro stretta fiducia, le quali hanno gestito questo progetto per loro conto”. “A scanso d’equivoci – scrive su tweet Chiara Colosimo (FdI) – ribadiamo il no alla lobby del pallone e del mattone”.

Sull’arresto del costruttore Luca Parnasi, arrestato insieme ad altre 8 persone, si è espresso anche Matteo Salvini: “Io da milanista non parlo di calcio. Chi sta lavorando alla costruzione dello stadio della Roma lo conosco, ed è una persona per bene ma non si conoscono mai bene le persone fino in fondo. Adesso è nelle patrie galere, spero possa dimostrare la sua innocenza”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *