Seggi aperti: quasi 7 milioni di elettori alle urne. Il Pd teme nuove batoste
Sono stati aperti regolarmente alle ore 7 i seggi nei 760 comuni al voto per il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali. Sono chiamati alle urne quasi 7 milioni di elettori (6 milioni 744.087). I seggi rimarranno aperti fino alle ore 23. Per il governo e per l’opposizione, questa tornata elettorale rappresenta un test di una certa importanza perché si vota in 20 capoluoghi di provincia e in due consigli municipali di Roma (il III e l’VIII). Complessivamente sono 109 i comuni sopra i 15.000 abitanti in cui gli elettori sono chiamati alle urne.
Lega e M5S cercano un consolidamento del risultato del 4 marzo e il gradimento dell’elettorale alle scelte di governo. Ma le elezioni di oggi sono anche e soprattutto un test importante per il centrodestra e per la sua capacità di allargare i consensi della colazione in questo delicato passaggio della vita politica nazionale. Per il Pd si tratta invece di arrestare l’emorragia i consensi nei territori. Gli umori in casa piddina non sono buoni. Andrea Orlando, durissimo, dice: “In gran parte del Paese, il Pd non esiste più”. Molto più cauto, ma speranzoso il presidente dem dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Se uno guarda i voti delle politiche non ci sarebbe partita. Speriamo, invece, che un po’ di reazione nei territori ci possa essere”.
I capoluoghi di provincia interessati dalla consultazione elettorale sono Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani.