Sclerosi multipla, nuova tappa: arriva la figura del “paziente esperto”

9 Giu 2018 11:43 - di Paolo Sturaro

Un “paziente esperto” che collabora strutturalmente con il Centro per la sclerosi multipla, in grado di orientare le persone che scoprono di avere la malattia, ma anche di aiutare i medici a capire le esigenze concrete degli altri pazienti. E’ il progetto del centro specialistico dell’ospedale San Camillo di Roma che ha già individuato il primo “paziente esperto”, una figura che dovrà ora seguire un periodo di formazione prima di cominciare, dopo l’estate, il suo lavoro al fianco di camici bianchi e malati. A spiegare il progetto all’Adnkronos Salute lo stesso dg dell’ospedale romano, Fabrizio d’Alba, a margine della presentazione della mostra “Io non sclero”, che racconta la malattia con immagini e parole e che fa la sua ultima tappa prorio nella struttura capitolina.

«Si tratta di una figura innovativa – precisa d’Alba – che nell’Unione europea si sta qualificando, anche attraverso la formazione. Si tratta di persone che hanno avuto un percorso di malattia ma che acquisiscono competenze e conoscenze utili ad accompagnare altri pazienti, ma anche guidare le strutture e i professionisti verso un modo diverso di prendersi cura dell’assistito. E’ esperto perché ha un passato di malattia, ma è esperto anche perché ha competenze utili a collocare il paziente nell’organizzazione dei servizi».

Per il dg è fondamentale, in un’organizzazione efficiente, il contributo degli stessi utenti che hanno il diritto di pretendere qualità ma anche il dovere di comprendere le esigenze di un’organizzazione sanitaria che deve rispondere a tutti gli utenti. «Stiamo lavorando per formalizzare le modalità per rendere partecipe il paziente esperto dei percorsi assistenziali. Questa persona diventerà una prima interfaccia per i nuovi pazienti rispetto alle diverse strutture. Dopo l’estate si partirà con la neurologia ma io spero, una volta fatta la necessaria formazione di altre figure, di allargare la novità a tutte le altre strutture», conclude.

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  • giorgio tavoni 26 Luglio 2018

    SM sospetta 1983 io+mia sorella,morta nel 1999 paralizzata dalla sm, La mia sm diventata secondariamente progressiva, ho fatto dal 2000 flebo x rallentarla,5 anni di chelanti,2pta metodo Zamboni,tolto tiroide+lavoro su giugolari 2015,cannabis terapeutica,mi sento un paziente esperto se posso essere di aiuto, sono disponibile,