Pronti, partenza, Tria: e sull’euro è subito duello a distanza con Savona
Pronti, partenza, Tria: il governo giura al Quirinale, i ministri sfilano via tra i giornalisti e inizia immediatamente il duello a distanza tra euro-garanti, come il neoministro dell’Economia, e gli euro-scettici come Paolo Savona, ministro per le Politiche Comunitarie, ingabbiato nel ruolo di mediatore. Giovanni Tria, che al ministero dell’Economia dovrà rassicurare i “mercati” e l’istituzione europea sulla possibile uscita dell’Italia dalla moneta unica, qualche ora dopo aver giurato e un attimo dopo aver varcato i giardini del Quirinale per la festa della Repubblica con Mattarella, ha sentito l’esigenza di chiarire che “in Italia non esiste alcuna forza politica che vuole uscire dall’ euro”. Per poi aggiungere – secondo quanto racconta oggi il Corriere della Sera – “che tra tutti i partiti italiani, sia all’ opposizione che al governo, non ho sentito una sola forza politica che voglia uscire dalla moneta unica”. Ma non bastava, serviva una frase a effetto, l’inchino assoluto a Bruxelles: “Questa è la verità: il mondo deve prenderne atto”.
Secondo il Corriere, però, a pochi passi da lui, Paolo Savona, neoministro per gli Affari europei, non faceva altrettanto, anzi, ribadiva le sue idee alle quali non sembra disposto a rinunciare. “Le mie idee si sanno, adesso bisogna capire quali sono i limiti”. Un duello a distanza tra prosecco e tartine, al cospetto del presidente della Repubblica, ma dietro l’angolo potrebbe esserci un altro possibile dissidio tra il ministro dell’Economia vero e la sua “ombra”, quello sulla clausola di salvaguardia sull’Iva che incombe sugli italiani: il possibile aumento dal 2019, contro ogni promessa di M5S e Lega.
sono d’accordo con Tony, il Popolo Italiano in grande maggioranza è contro l’euro senza se e senza ma e tutti devono fare ciò che il Popolo indica.
Non è necessario che esista un partito politico che vuole uscire dall’Euro, basta tutto il popolo italiano a dire la sua sulla moneta unica e il gioco è fatto. Basti pensare alle condizioni in cui ci troviamo dopo 16 anni di utilizzo del “nuovo marco tedesco” e confrontarle ai tempi passati quando l’Italia era una tra le prime potenze mondiali. L’Europa unita è un’utopia e l’Euro è il fallimento delle sovranità nazionali. Hanno fatto dei referendum in tutta Europa prima di accettare la nuova moneta?! No! Il nostro “tanto amato” lupo della finanza Prodi affermò a tal proposito: “Con l’Euro lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in più”. Sì infatti, si vede in che condizioni è il Paese, siamo ai livelli di Terzo Mondo.