“Primula rossa” tunisina cambiava sempre nome per non essere arrestato
Una vera “primula rossa” tunisina. Era ricercato da anni in tutta Italia perché doveva scontare una condanna e, per non farsi trovare, usava nomi falsi. Ma lo stratagemma non è sfuggito alla Polizia di Stato che è riuscita a rintracciarlo a Siena ed arrestarlo. Un 40enne tunisino è stato catturato nella casa che aveva preso in affitto usando documenti falsi, nella zona di Porta Romana, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura senese. Dalle indagini effettuate dalla Polizia è emerso che il latitante tunisina, nel nostro Paese dal 2003, con numerosi precedenti penali in materia di stupefacenti, aveva fatto parte di un’associazione a delinquere composta per lo più da maghrebini di orgine tunisna. Più volte condannato, in stato di clandestinità, dato che gli era stato revocato il permesso di soggiorno a causa dei suoi precedenti, si era sottratto sia all’espulsione che all’ultima condanna, residuo di un computo delle pene da scontare. Sotto falso nome, da circa tre anni faceva il pendolare tra Ancona e Siena. Quando i poliziotti sono andati a prenderlo a casa non ha opposto alcuna resistenza, forse perché si aspettava che prima o poi non sarebbe più riuscito a farla franca. Dando esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, gli investigatori lo hanno quindi arrestato ed accompagnato al carcere senese di Santo Spirito, dove dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione.
Soltanto diciotto mesi di prigione? Vanno espulsi subito e rimandati nelle galere dei loro Paesi!