Pordenone, immigrato colleziona 27 denunce ma chiede asilo politico

23 Giu 2018 14:40 - di Robert Perdicchi

Dopo 23 denunce e un’ultima rissa in pieno centro, qualcuno ha deciso che la “pacchia” per quel gambiano residente a Pordenone poteva finire e lo hanno accompagnato al C.P.R. di Brindisi: si tratta di un 27enne cittadino gambiano, richiedente asilo, finalmente allontanato in seguito ad un provvedimento di trattenimento resosi necessario per ragioni di “pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Domenica notte, 17 giugno, due equipaggi delle Volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico intervenivano a piazza Risorgimento, nei pressi dell’edicola per una lite in atto con rovesciamento di sedie ed arredi. Sul posto gli agenti rinvenivano il 27enne cittadino gambiano in preda ad un evidente stato di agitazione e alterazione alcolica, provvedendo ad accompagnarlo in questura e segnalarlo per ubriachezza molesta.

Gli operatori dell’ufficio Immigrazione della questura hanno ricostruito la posizione del giovane, che vive a Pordenone dal 2016 in qualità di richiedente asilo. L’uomo ha collezionato 23 segnalazioni per ubriachezza molesta e 4 denunce relative ai reati di violenza a pubblico ufficiale. Alcuni di questi episodi si sono verificati in parchi pubblici: il 27enne ha determinato la rottura della vetrata di un esercizio pubblico dopo averla presa a pugni. In altre quattro circostanze si è opposto con violenza agli operatori delle Volanti che tentavano di calmarlo ed evitare che ponesse in essere ulteriori comportamenti pericolosi per la sua incolumità e quella di terzi. Dall’inizio del mese di maggio, in poco più di un mese e mezzo, sono stati disposti dal questore 8 provvedimenti di trattenimento ai C.P.R., rispettivamente 4 a Bari, 3 a Brindisi ed 1 a Torino, nell’ottica di una progettualità d’intesa con il dipartimento della pubblica sicurezza- direzione centrale dell’immigrazione, finalizzata ad assicurare la prevenzione e la sicurezza nelle città in generale e in quelle aree o territori in cui potrebbero svilupparsi fattori di degrado o illegalità, laddove non intercettati e disinnescati preventivamente, con le attività istituzionali appena descritte.

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