Ora Berlino ha paura di quello che Mussolini definiva “il pericolo giallo”
Più volte Benito Mussolini aveva messo in guardia l’Occidente dal “pericolo giallo”. In realtà il Duce coniò quell’espressione riferendosi più che ai cinesi ai giapponesi, nel periodo in cui sembrava che Tokyo fosse interessato alla “nostra” Etiopia. Ma l’avvertimento può benissimo essere esteso a tutto l’Oriente: le economie moderne e aggressive di quel continente infatti, con la Cina in testa, minacciano l’Occidente sempre più. L’ultimo allarme viene dalla Germania. Le autorità dovrebbero dare un’occhiata più da vicino alle acquisizioni di società tedesche da parte di investitori cinesi affinché la Germania possa rimanere all’avanguardia nei settori chiave. Lo indica un think tank di Berlino. “È l’ultimo momento di agire, la Cina potrebbe invaderci”, ha spiegato all’Agenzia tedesca Dpa Mikko Huotari, che dirige il programma di relazioni cinesi al Merics Institute. “L’abbiamo già visto nell’energia solare, un modello che potrebbe essere ripetuto in molti altri settori, ad esempio nel settore della robotica”, ha affermato. Per anni, gli esperti del settore nella più grande economia europea hanno espresso preoccupazione per una serie di acquisizioni da parte di società cinesi spesso sovvenzionate dallo Stato rivolte a settori chiave dell’economia tedesca come l’acquisto 2016 del produttore tedesco di robotica Kuka dal produttore cinese di elettrodomestici Midea Group. Berlino ha rafforzato le norme sugli investimenti lo scorso anno per proteggere le industrie strategicamente importanti, dal momento che sussistono timori che le società cinesi possano ottenere il know-how tecnologico tedesco attraverso acquisizioni. In base ai nuovi regolamenti, vengono valutate le grandi acquisizioni al di fuori dell‘Ue o degli Stati membri dell’Associazione europea di libero scambio al fine di stabilire se rappresentano un rischio per l’ordine pubblico o la sicurezza. “La politica industriale strategica della Cina rende necessario uno sguardo molto più vicino”, ha detto Huotari, osservando che la Cina non è un normale concorrente. La Cina usa sussidi statali e grandi fondi per attuare politiche industriali coordinate, ha concluso. Insomma, come diceva quel vecchio motto in auge nel Ventennio. “Mussolini ha sempre ragione”..
La popolazione cinese e’ vicina al miliardo e mezzo di persone .
Se si autotassassero di 10 euro a testa il totale raggiungerebbe 15 miliardi di euro e potrebbero
comprare quello che hanno adocchiato in un attimo senza aiuti governativi .