Napoli, blitz anti-terrorismo, arrestato un gambiano: era pronto alla strage

25 Giu 2018 12:44 - di Lorenza Mariani

Sbarcato chissà dove e chissà quando. Ospitato e mantenuto in uno dei tanti centri d’accoglienza disseminati per il Belpaese, come gli obblighi imposti da Bruxelles e almeno tre governi dem, ci hanno indotto a fare (e a subire); fino a quando si è scoperto che anche lui, come tanti altri “colleghi” beccati prima di lui, e come riporta nel dettaglio in queste ore il messaggero online tra gli altri, «faceva parte di un gruppo approdato in Italia un anno fa, un gruppo legato all’Isis e pronto a colpire in Italia e in Europa».

Napoli, arrestato 34enne gambiano: era pronto a fare un attentato

La cellula dormiente ha il nome e il volto di un cittadino gambiano di 34 anni, arrestato in provincia di Napoli nell’ambito di un‘operazione antiterrorismo di Carabinieri e Polizia di Stato. Dalle indagini è emerso che l’uomo, Sillah Osman, era collegato a gruppi di potenziali terroristi di matrice islamica; l’ipotesi degli investigatori è che si stesse pianificando un attentato da compiere probabilmente in Spagna o in Francia. L’arresto segue quello dello scorso aprile di un altro cittadino gambiano, il 21enne Touray Alagie, che in un video registrato nel Centro di accoglienza per migranti di Licola aveva giurato fedeltà ad Abu Bakr Al Baghdadi, capo riconosciuto dell’Isis. Oggi, dunque, Sillah Osman, è stato intercettato e arrestato in provincia di Napoli, dove era approdato dopo una lungo periodo di permanenza in Puglia, e dove era stato ospitato in un centro accoglienza a spese dello Stato (e cioè di noi contribuenti) per l’accoglienza praticamente a tempo indeterminato degli immigrati. E così, mentre noi lo ospitavamo a pasti gratis e ricariche telefoniche, diarie e ricoveri notturni, lui tramava contro di noi alle nostre spalle, tentando di organizzare stragi e spargimento di sangue innocente per conto dell’Isis e in nome della jihad contro il nemico occidentale (da cui si è fatto accogliere e mantenere nel frattempo).

Meloni, immigrazione e terrorismo: ecco la conferma che il legame c’è

Di più: stando alle indagini condotte dal Ros e dalla Digos, e a quanto riferisce il quotidiano capitolino, essendo quello odierno dell’africano 34enne il secondo arresto di un cittadino gambiano, dopo quello eseguito a carico del 21enne Alagie Touray, ospite di un hotel a Pozzuoli lo scorso aprile, « si rafforza l’ipotesi di un progetto di attentato in Italia o in Francia». In particolare, in base a quanto scoperto e verificato dalla Procura napoletana con l’arresto di Touray, sembra che il piano puntasse a travolgere la folla in strada con un’auto impazzita, sulla falsariga di quanto accaduta a Nizza e Barcellona, Stoccolma e altri paesi europei che registrano drammatici precedenti terroristici di questo tipo. Non solo: da quanto trapela, entrambi i gambiani fermati fin qui, risultano addestrati all’uso di di coltelli e di armi esplosive, così come pratici nell’eventuale utilizzo di vetture a mo’ di ariete. I due aspiranti kamikaze, infatti, farebbero parte di un gruppo la cui prima radicalizzazione in Libia e in nord Africa ha fatto sì che i suoi componenti venissero forgiati alla ferocia e all’odio estremista. Tutti tasselli che vanno drammaticamente a comporre un mosdaico del terrore che conferma quanto ipotizzato, paventato e di fatto esistente da sempre: uno stretto legame tra immigrazione e terrorismo. «Napoli: arrestato un gambiano, sbarcato in Sicilia nel 2017, accusato di esser legato all’Isis e pronto a colpire l’Italia. Meno male che non esisteva nessun legame tra immigrazione e terrorismo», posta su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che poi, non a caso, conclude: «Unica soluzione per fermare i barconi e i potenziali terroristi: #BloccoNavaleSubito”.

Commenti

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  • Laura Bovati 26 Giugno 2018

    Ma non mi risulta che ci sia la guerra in Gambia! Oltretutto è una terra fertile, l’agricoltura è ben sviluppata, inoltre sono importanti anche pesca e turismo. Ha meno di 2.000.000 di abitanti quindi, avessero voglia di lavorare, ne avrebbero tutte le opportunità. Vengono qui perché è più comodo farsi mantenere da noi senza fare NULLA! Rimandiamo tutti i cittadini del Gambia indietro nel loro paese!

  • Agostino 26 Giugno 2018

    Le nostre forze dell`ordine stanno facendo un grande lavoro per cercare di rimediare ai danni che hanno fatto i sinistri in tanti anni di malgoverno lasciando entrare cani e porci, ora dobbiamo sbrigarci a sbattere fuori quelli che non hanno il diritto di stare da noi che sono a mio avviso il 90%

  • Giuseppe Forconi 26 Giugno 2018

    Buona questa…… andrebbero processati per alto tradimento….!! Allora tre quarti della Camera e del Senato………. addio !!! Ammazza che goduria !!!

  • Gio 25 Giugno 2018

    Questa feccia andrebbe eliminata dai servizi segreti senza darne notizia. Espellerlo non serve a nulla. E chi l’ha fatto entrare in Italia và processato per alto tradimento !!!