Migranti, Trump scommette contro la Merkel: la Germania si sta rivoltando
L’attacco, via tweet, è diretto e senza filtri diplomatici: «Non vogliamo che succeda a noi quello che sta capitando con l’immigrazione in Europa. Il popolo della Germania si sta rivoltando contro la sua leadership mentre l’immigrazione sta scuotendo la già fragile coalizione a Berlino». Donald Trump è uno che non le manda a dire. E ora che è alle prese con una complicatissima partita interna che ha per posta in palio lo stanziamento da parte del Congresso delle risorse (e sono tante) necessarie per realizzare il muro anti-immigrati al confine con il Messico, tenta di scuotere l’opinione pubblica statunitense prendendo in prestito le forti tensioni che si registrano in Europa sul tema dell’immigrazione.
Tra Trump e Merkel rapporti tesissimi
E quale esempio più calzante della Germania? Già, lì frau Merkel è alle prese con la fronda dei cristiano-sociali bavaresi che attraverso il ministro dell’Interno Horst Seehofer hanno lanciato alla cancelliera un vero ultimatum: o arriva una soluzione europea entro 15 giorni per bloccare i migranti o la Germania farà da sola. La Merkel ha capitolato. E Trump è stato lesto a infilare il dito nella piaga: «Il crimine in Germania – ha detto – è in deciso aumento. E’ stato fatto un grande errore in tutta Europa, consentendo l’ingresso a milioni di persone che hanno fortemente e violentemente cambiato la loro cultura». Un vero e proprio attacco frontale che conferma il pessimo stato dei rapporti tra Germania e Usa. Già il primo incontro tra Trump e Merkel, il 17 marzo dello scorso anno alla Casa Bianca, lasciava intuire che il feeling tra il presidente degli Stati Uniti e la cancelliera avrebbe faticato a decollare. «Una stretta di mano?», chiedevano fotografi e operatori nello Studio Ovale, ignorati da un Trump addirittura glaciale che lasciava a dir poco interdetta la sua ospite.
Una lunga serie di dispetti reciproci
Alla partenza col piede sbagliato hanno fatto seguito altri punzecchiature. «I tedeschi sono cattivi, davvero cattivi», fu la riflessione consegnata da Trump a Jean-Claude Juncker e a Donald Tusk, in occasione del vertice Ue-Usa a Bruxelles, e svelata da Der Spiegel. «Guardate i milioni di auto che vendono negli Stati Uniti. È terribile, metteremo un freno a tutto questo», furono le parole di Trump – rese note nei giorni del G7 di Taormina – che anticipavano l’evoluzione dei rapporti commerciali tra le sponde dell’Atlantico. Il G7 in Sicilia ha segnato una prima evidente frattura tra i due leader, sancita dalle parole della Merkel che hanno riassunto la situazione: «Degli Usa non ci si può fidare». Il resto è storia recentissima. In Canada, nel G7 andato in scena in Quebec, Trump ha ribadito le proprie posizioni consegnando agli archivi un vertice all’insegna del “6+1”. La sintesi del summit è rappresentata dall’ormai celeberrima foto che ritrae Trump seduto ad un tavolo e la Merkel, di fronte, che incombe su di lui.
Ha ragione Trump, l’Europa è invasa da milioni di immigrati che stanno stravolgendo le nostre radici,e tutto ciò sta avvenendo per colpa di leader che non capiscono il male che ne conseguera’ in futuro.