Legnata dei pm sul Pd D’Alfonso: la Regione lasciò Rigopiano isolato
Arriva la legnata della Procura di Pescara per la strage di Rigopiano, l’hotel abruzzese sotto il quale, il 18 gennaio 2017, 29 persone rimasero uccise a causa di una valanga che piombò sulla struttura costruita in un’area a grandissimo rischio. I magistrati pescaresi hanno, infatti, inviato 14 avvisi di garanzia accusando gli indagati di aver determinato «le condizioni per il totale isolamento dell’Hotel Rigopiano» nonché «attivavano tardivamente» il “Comitato Emergenze”.
Accuse gravissime che piovono sulla testa del presidente, Pd, della Giunta regionale abruzzese Luciano D’Alfonso, del sottosegretario alla Protezione civile, l’architetto chietino Mario Mazzocca, del responsabile della sala operativa dei Protezione civile, l’ingegnere Silvio Liberatore, e del dirigente del servizio programmazione attività Protezione civile, Antonio Iovino, in relazione alla gestione dell’emergenza.
Le condizioni dell’Hotel Rigopiano quando al valanga travolse la struttura provocando 29 morti, erano «comunque tali – scrivono i magistrati nel provvedimento che contiene anche gli inviti a comparire a 14 persone per essere interrogate – da impedire che la strada provinciale dall’hotel al bivio Mirri, lunga 9,3 chilometri, fosse impercorribile per ingombro neve, di fatto rendendo impossibile a tutti i presenti nell’albergo di allontanarsi dallo stesso, tanto più in quanto allarmati dalle scosse di terremoto del 18 gennaio».
La tornata di interrogatori partirà dal 19 giugno quando davanti al procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e al suo sostituto, Andrea Papalia sfileranno i vertici politici ed operativi della Regione Abruzzo delle tre legislature che si sono succedute: i due ex-presidenti, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi assieme al Pd Luciano D’Alfonso attualmente in carica, i cinque Assessori alla Protezione civile che si sono susseguiti dal 2007 al 2017, Tommaso Ginoble, Mimmo Srour, Daniela Stati, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca, i direttori e dirigenti del dipartimento di Protezione civile di quegli stessi anni, quali Carlo Visca, Vincenzo Antenucci, Giovanni Savini e, poi, appunto, il Responsabile della sala operativa della Protezione civile, Silvio Liberatore e il dirigente del servizio di Programmazione di attività della Protezione civile, Antonio Iovino.
Abbiamo ascoltato le telefonate (forse in prefettura?) di richiesta di aiuto ed allarme, a cui si rispondeva che nulla era successo! Ma in quella prefettura Pre-figgo = metto sopra = il Governo in sede locale! ques giorno chi c’era……………….