Maroni: «Salvini chiude i porti? Fa bene». I buonisti (a pezzi) strepitano
Quella di chiudere i porti «è una mossa che condivido». Lo dice l’esponente leghista Roberto Maroni, al Consob Day. «Quando ero ministro – spiega – ci avevo provato anche io per risolvere la questione, per mettere l’Unione europea sotto pressione e per ottenere quello che non siamo riusciti ad ottenere, ossia il burden sharing, cioè l’impegno a suddividere tra tutti i Paesi europei gli immigrati che arrivano in Italia in base alla popolazione». Allora, sottolinea ancora, «non ci riuscimmo perché non c’erano in Europa governi che sostenevano la nostra posizione: adesso ci possono essere, con Orban, con il governo austriaco. Quindi è un braccio di ferro che può essere davvero la soluzione. Il problema non è Malta perché è troppo piccola però se da questo deriva un impegno di tutti i Paesi Europei la questione si può risolvere», conclude.
L’esercito (a pezzi) dei buonisti e delle organizzazioni cerca invece di reagire. Strepitano, si stracciano le vesti. E c’è chi vuole ricorrere alle carte bollate: «Stiamo valutando l’ipotesi di presentare un esposto alla Procura di Roma sul caso-Aquarius. Sono al vaglio, inoltre, altre iniziative da intraprendere con la collaborazione di giuristi impegnati nella difesa dei diritti umani», annuncia Possibile in una nota. «La chiusura dei porti decisa dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, avallata dal governo a cominciare dal ministro Toninelli competente per materia, è illegittima e viola il diritto umanitario e il diritto internazionale del mare. Quello che sta accadendo – sottolineano gli esponenti di Possibile – non è solo inumano, ma illegittimo. È bene ribadirlo con forza e servono reazioni civili, democratiche e giudiziarie proporzionate alla gravità dei fatti».
MA ANDATE A SCODINZOLARE AL GAY-PRIDE E NON ROMPETECI LE SCATOLE