L’Ungheria spiega agli italiani come sarà la sua legge anti-clandestini

21 Giu 2018 15:50 - di Giovanni Trotta

L’Ungheria spiega la sua legge contro i clandestini. “L’Ungheria accoglie, in modo invariato, la richiesta di asilo di soggetti perseguitati che si trovano in situazioni di grave pericolo. Pertanto il pacchetto di leggi anti-immigrazione definite Stop Soros votate ieri dal Parlamento si riferisce esclusivamente alla lotta contro l’immigrazione clandestina e al suo favoreggiamento”. È quanto precisa l’ambasciatore d’Ungheria a Roma, Ádam Zoltan Kovacs, in una lettera diffusa con l’intento di spiegare il contenuto essenziale della legge e sui suoi provvedimenti principali. “La Costituzione ungherese – si legge – stabilisce che solo i cittadini stranieri in possesso di permessi rilasciati esclusivamente dalle autorità ungheresi – con esclusione di quelli che dispongono della libertà di movimento e di soggiorno – possano trattenersi legalmente sul territorio ungherese”. “Per garantire la sicurezza del Paese, il pacchetto Stop Soros contempla come reato il favoreggiamento e il sostegno ai fini dell’immigrazione clandestina, ovvero un’attività intesa a procurare l’attribuzione dello status di rifugiato a un immigrato clandestino o a far acquisire il diritto di soggiorno da parte di soggetti che si trovano in Ungheria illegalmente”, si precisa ancora. “È classificata in particolare come attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina l’organizzazione, il controllo della frontiera, la pubblicazione, la distribuzione o il commissionare la pubblicazione di materiale informativo relativo a tali attività, nonché la creazione o la gestione di una rete per tali attività”, si legge nella lettera firmata dell’ambasciatore. “I tribunali avranno la possibilità di escludere le persone che favoriscono l’immigrazione clandestina da una zona interna dell’Ungheria, larga 8 chilometri, che si estende immediatamente lungo la sua frontiera. In caso di stranieri il giudice può anche decidere l’espulsione dal territorio nazionale – viene spiegato ancora -.  Costituiscono reati il sostegno finanziario dell’immigrazione clandestina o il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in cambio di denaro. Crimini come il traffico di persone, l’attraversamento illegale della barriera di frontiera, il danneggiamento della barriera di frontiera, l’impedimento ai lavori di costruzione della barriera, l’agevolazione del soggiorno illegale, possono essere puniti con l’espulsione dal Paese”. Il pacchetto, sostiene ancora l’ambasciata, “risponde alla crescente preoccupazione degli elettori ungheresi e dei cittadini di tutta Europa riguardo alla sicurezza sia interna che esterna. L’Ungheria si unisce così a un numero ristretto di Paesi che sono all’avanguardia nella creazione di normative ragionevoli che proteggono i cittadini, nella consapevolezza che la mancanza di trasparenza nei settori non governativi non è esclusiva del nostro paese e che molti altri Stati membri stanno lottando contro di essa”. “Si tenga inoltre presente che, se il pacchetto è stato approvato prima di ricevere il parere della Commissione di Venezia, il Governo era già stato pienamente informato sul suo contenuto. Per quanto riguarda la tassa proposta sulla migrazione, è importante notare che essa sarà riesaminata una volta ricevuto un feedback internazionale sufficiente”, conclude la nota.

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