L’Ugl: vergogna, anche due anni perché lo Stato paghi il Tfr
“I tempi per il pagamento del tfr variano a seconda di quanto previsto nel contratto collettivo nazionale di categoria, ma nel settore privato generalmente si oscilla tra i 30 e i 60 giorni. Nel settore pubblico, invece, le cose non funzionano allo stesso modo. Il tfr dei dipendenti statali viene pagato anche dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro e, comunque, con tempistiche in netto ritardo rispetto a quelle del settore privato”. A dirlo Sossio Moccia, componente del comitato consultivo nazionale della Ugl Pensionati. “Da tempo – sottolinea – questa ingiustificata disparità è considerata da molti inaccettabile. E’ scattata, così, in tutta Italia una vera e propria offensiva per presentare ai tribunali del lavoro una serie di cause al fine di stabilire l’equiparazione dei tempi di pagamento del tfr tra lavoratori del settore pubblico e lavoratori del settore privato. Per i dipendenti pubblici, quindi, il pagamento del tfr – ribadisce Moccia – può avvenire anche dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Evidente, dunque, la forte disparità di trattamento, che, a ben vedere, non è l’unica forma di illegittimità concernente l’erogazione del tfr”. “Nei casi di ritardo – spiega il sindacalista – nell’erogazione del tfr, il lavoratore (che sia un dipendente pubblico o privato) ha sempre diritto ad inoltrare una lettera di sollecito ai fini del pagamento del tfr; nel caso in cui il datore di lavoro non paghi si potrà successivamente procedere ad azioni legali vere e proprie”. Infine, avverte, “l’intollerabile ritardo con cui viene pagato il tfr agli statali è finito davanti alla Corte Costituzionale”. “Il Tribunale di Roma, investito del problema da una ex dipendente del ministero della Giustizia che lamentava il maxiritardo nell’erogazione del tfr, ha sospeso il giudizio e trasmesso gli atti alla consulta affinché questa decida sulla legittimità del ritardo, che può superare anche i due anni, con cui nel pubblico impiego viene liquidato il trattamento di fine rapporto”, conclude.
Vergogna, sono un ex Istruttore Amministrativo Cat. C.5 che con conseguente risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro (art.72, comma 11, del D.L. n.112/2008) a causa di eccedenza di personale rispetto alle esigenze finanziari dell’Ente” in data 01/11/2014 sono stato collocato in pensione con 62 anni di età e 37 e mesi tre di servizio. Convinto che trascorsi 27 mesi dal pensionamento avrei perceito il mio TFS. Chiesto notizie all’INPS per il mancato pagemento mi si risponde che il TFS mi sarà pagato a Dicenbre 2019 quindi dopo 62 mesi dal licenziamento così è stato perchè l’Ente ha proceduto al recesso del rapporto di lavoro. C’e da vergognarsi sul vero senso della parola, purtroppo si garantiscono le loro pensioni e i loro privilegi, mentre il sottoscritto trovandosi in vere difficotà finanzierie è dovuto ricorrere ad effettuare un prestito personale per far fronte a degli impegni assunti in precedenza, è una vera e pura vergogna che lo stato non paga quanto è dovuto a chi per anni ha lavorato e versato quanto dovuto, la rabbia diventa incontenibile anche perchè leggiferano in modo incomprensibile dando un colpo al cerchio ed uno alla botte confondendo anche chi dovrebbe applicare la legge. Penso di essere stato chiaro perchè sono tutte cazzate quello che fanno capire perchè se fossero verietiere non avrei dovuto richiedere il prestito personale ma avrei potuto utilizzare i miei soldi se lo stato non me li avesse negato come tutt’oggi fa perchè nulla è cambiato da quanto l’Ente mi ha licenziato. Non mi esprimo più di tanto perchè penso che abbia detto tutto, grazie al signor Monti e alla Sig.ra Fornero che hanno salvato l’Italia risparmiando sui pagamenti dei lavoratori. Al posto loromi vergognerei solo guardandomi allo specchio.
non e’ possibile,che la FORNERO -MONTI KILLER DI NOI LAVORATORI E PENSIONATI E PENSIONANDI MESSI AL GOVERNO tecnico DA NAPOLITANO E IL PD SOPRATTUTTO…e anche FORZA ITALIA…….CI HANNO MASSACRATI CON 6 -7 ANNI di lavoro in piu’ che aumenteranno ancora E PER AVERE QUESTE MISERE PENSIONI .POI 43 -44- anni di lavoro …..che aumenteranno ancora …poi ha studiato anche di diminuire ogni 2 anni i coefficienti sulle pensioni come avverra’ per chi va’ in pensione nel 2019……ma come ha fatto in venti giorni questa INFAME RIFORMA …e LA FORNERO ED ECONOMISTI ( CHE POI NON HANNO PROBLEMI ECONOMICI ANZI PAGATI SPESSO DA BANCHE E POTERI POLITICI FORTI ) ANCORA OGGI ci RACCONTANO ANCHE CHE HA SALVATO L’ITALIA ….BASTAAAAA____— ADESSO ANCHE IL TFR PER AVERE LA LIQUIDAZIONE NOI DIPENDENTI PUBBLICI ADESSO DOBBIAMO ASPETTARE PER AVERLO ADIRITTURA 24 MESI e piu’ ….COME E’ POSSIBILE TUTTO QUESTO?QUESTA STREGA messa li dal PD SOPRATTUTTO CON LA SCUSA DELLO SPREAD HA SALVATO L’ITALIA SOLO MASSACRANDO NOI LAVORATORI E PENSIONANDI? bE prossimi pensionati E SOPRATTUTTO I GIOVANI CHE NON HANNO UN LAVORO E NON VEDRANNO MAI UNA PENSIONE….NB:…..SOLO I FIGLI DI QUESTI POLITICI ED ECONOMISTI staranno meglio grazie ai loro genitori che gli lasceranno MOLTISSIMI soldi E UN AVVENIRE ASSICURATO-