In Cina scolari portati a vedere le condanne a morte. “È istruttivo” (video)
Si può assistere a una condanna a morte come se fosse la visita guidata a un museo? Si può fare, se l’esecuzione avviene in Cina. È quanto è accaduto martedì 26 giugno nella città di Haikou, nell’isola di Hainan, dove la pubblica esecuzione di due trafficanti di droga si è tenuta in un campo sportivo davanti a oltre trecento persone, in molti casi ragazzi di alcune scolaresche.
Alcuni classi erano accompagnate dal loro insegnante di storia naturale: i professori hanno sostenuto che mostrare l’esecuzione ha un fine didattico per le future generazioni. Le “lezioni” si sono tenute ad Hainan, città che sorge davanti alle coste del Vietnam: i condannati a morte erano un 39enne e un 36enne arrestati per fatti risalenti al 2015: le accuse erano di detenzione e spaccio di stupefacenti, reati per i quali in Italia si torna liberi dopo pochi anni.
Molte associazioni internazional hanno protestato contro l’ennesima violazione dei diritti umani operata dal governo di Pechino. Appare singolare che proprio la Cina, che è la prima economia del mondo, abbbia metodi punitivi equiparabili a quelli italiani di un secolo e mezzo fa. La storia insegna che nella Roma del potere temporale fino alla metà ottocento i genitori portavano i figli a vedere le esecuzioni. La tradizione voleva che, appena la testa del condannato a morte cadeva nella cesta del boia, il padre desse al figlio uno scappellotto: un monito per farlo rimanere sulla retta via.
Allucinante…
Ogni volta che vado in Cina io personalmente mi sento molto sicuro…la pena di morte e necessaria per persone che sono narcotrafficanti, come o scritto diverse volte, e la unica soluzione per ogni paese…bisogna ammirare la Cina, proteggere la gente e la responsabilità di un governo.