La dichiarazione firmata da Trump e Kim: il testo integrale in 4 punti
Quattro punti stigmatizzano l’atteso incontro bilaterale di Singapore. Quattro punti per riassumere «il primo, storico summit». Quattro punti firmati e controfirmati da Donald Trump e Kim Jong-un, che riassumono una dichiarazione congiunta sottoscritta al termine del vertice tra i due capi di Stato, frutto di un lungo – e non sempre sottilmente proficuo – lavoro diplomatico.
L’incipit del testo della dichiarazione firmata da Trump e Kim
E allora, comincia così il testo integrale del documento firmato dai due leader: «Donald J. Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, e Kim Jong-un, presidente della Commissione degli Affari di Stato della Repubblica democratica popolare di Corea, hanno tenuto un primo, storico summit a Singapore il 12 giugno 2018. Il presidente Trump e il presidente Kim Jong-un hanno condotto un complessivo, approfondito e sincero scambio di opinioni sulle questioni relative alla creazione di nuove relazioni tra Stati Uniti e Repubblica democratica popolare di Corea e alla costruzione di una duratura e solida pace sulla penisola coreana. Il presidente Trump si è impegnato a fornire garanzie di sicurezza alla Corea, e il presidente Kim Jong-un ha ribadito il fermo e incrollabile impegno per la completa denuclearizzazione della penisola coreana.
Ecco i quattro punti chiave della dichiarazione sottoscritta dai due leader
Con la convinzione che l’avvio di nuove relazioni tra Stati Uniti e Repubblica democratica popolare di Corea contribuiranno alla pace e alla prosperità della penisola coreana e del mondo, e riconoscendo che la costruzione di fiducia reciproca può promuovere la denuclearizzazione della penisola coreana, il presidente Trump e il presidente Kim Jong-un dichiarano quanto segue:
- Gli Stati Uniti d’America e la Repubblica democratica popolare di Corea si impegnano a stabilire nuove relazioni Usa-Nordcorea in accordo con il desiderio dei popoli dei due paesi per pace e prosperità.
- Gli Stati Uniti e la Repubblica democratica popolare di Corea uniranno gli sforzi per costruire un solido e stabile regime di pace nella penisola coreana.
- Ribadendo la validità della dichiarazione di Panmunjom del 27 aprile 2018, la Repubblica democratica popolare di Corea si impegna a lavorare per la completa denuclearizzazione della penisola coreana.
- Gli Stati Uniti e la Repubblica democratica popolare di Corea si impegnano a recuperare i resti di prigionieri di guerra e di “missing in action”, compreso l’immediato rimpatrio di quelli già identificati.
Un accordo per la pace, prosperità e sicurezza della Corea e del mondo
Avendo riconosciuto che il summit tra Stati Uniti e Repubblica democratica popolare di Corea – il primo nella storia –è stato un evento epocale di grande significato nel superare decenni di tensioni e ostilità tra i due paesi e per l’apertura di un nuovo futuro, il presidente Trump e il presidente Kim Jong-un si sono oggi ufficialmente impegnati anche ad implementare totalmente e rapidamente le disposizioni contenute in questa dichiarazione congiunta. E ancora: gli Stati Uniti e la Repubblica democratica popolare di Corea si impegnano a tenere ulteriori negoziazioni, condotte dal segretario di stato americano Mike Pompeo e da un rilevante rappresentante della Repubblica democratica popolare di Corea il più presto possibile, per attuare le conclusioni del summit tra Stati Uniti e Repubblica democratica popolare di Corea. Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, e il presidente della Commissione degli Affari di stato della Repubblica democratica popolare di Corea, Kim Jong-un, si sono impegnati a collaborare per lo sviluppo delle nuove relazioni tra Stati Uniti e Repubblica democratica popolare di Corea e per la promozione di pace, prosperità e sicurezza della penisola coreana e del mondo». E qui riparte il nuovo corso della storia, una cui importantissima pagina è stata firmata e sottoscritta da due capi di stato a Singapore.
A me preoccupa la frase sibillina del punto 3) La Corea si “impegna a lavorare” per la completa denuclearizzazione ecc.ecc. Impegnarsi a lavorare è ben distante dalla “ottenuta denuclearizzazione”.
Tuttavia Donald vai avanti così. Hai l’appoggio di tutte le persone sensate:
Mario Salvatore Manca di Villahermosa, l'”inglese con l’ombrellino” si chiamava Chamberlain.
Detto questo, osservo che questo evento dice a chiarissime lettere che il premio Nobel per la pace ha seguito il destino di quello per la letteratura. Se questo ha premiato una totale nullità come Dario Fo, quello è stato conferito ad un disgraziato come Barack Hussein Obama, capace solo di conflitti e disastri a livello planetario.
Go, Mr. President. We trust in you.
Finalmente una notizia bella che dovrebbe rallegrare i cuori di tutti e riconoscere il coraggio e la sincera volontà di pace di due uomini che, in un passato recente, hanno ricevuto critiche molto dure in tutto il Mondo ! Speriamo che le due Coree si riuniscano in tempi brevi e che , insieme, abbiano un futuro di prosperità ! Questo risultato politico eccezionale tra due Paesi che erano tanto “distanti” tra loro dovrebbe essere anche di esempio per tutto il Mondo ed, in particolare, per l’Europa : i politici europei,con posizioni ancora opposte, devono sentire il dovere di incontrarsi per trovare delle soluzioni che li unisca con convinzione. Tutto il resto del Mondo ne trarrebbe vantaggio. La UE non può continuare a vivere con reciproche ostilità che caratterizzarono la storia dei suoi popoli . Ora deve “realizzare” una pace fondata su una eguale sensibilità ed una eguale ferma volontà di tutti i suoi popoli di vivere in pace con gli stessi diritti ed eguali possibilità di benessere e giustizia, in un clima di sentita collaborazione, dando concretezza alla sua unione, con regole accettate con convinzione da tutti i Paesi che ne fanno parte . L’Europa DEVE diventare la “Patria Comune”, sentita tale ed amata da tutti i cittadini di tutti i Paesi che ne fanno parte. Conservando il diritto e l’orgoglio di amare ,anche ,con amore tradizionale, la loro Patria più piccola geograficamente, ma che dona a QUELLA COMUNE la sua civiltà e la sua storia , con grande generosità.
Mi auguro di cuore che Trump faccia onore al suo cognome (to trump = vincere). Non vorrei proprio che si ripetesse lo scherzo di Monaco nel 1938 (non ricordo il nome dell’inglese con l’ombrellino), quando questi, tornato a Londra, dichiarava ai giornalisti che “un dialogo col signor Hitler era ancora possibile”. Il resto è Storia.
Mario Salvatore Manca