Immigrato ucciso in Calabria, fermato il sospetto nel mirino degli inquirenti: è sotto torchio

7 Giu 2018 10:35 - di Lorenza Mariani

Era sotto osservazione da un po’: individuato, braccato e ora sottoposto a a fermo. Lui è Antonio Pontoriero, un 43enne di San Calogero già indagato per l’omicidio del maliano Soumayla Sacko, l‘immigrato ucciso in Calabria, freddato sabato sera nel paese vibonese mentre insieme a due connazionali stava prendendo delle lamiere da una vecchia fornace abbandonata. Così oggi, come si apprende dal sito dell’Ansa, la Procura ha disposto il fermo «ancora prima dell’esito dei risultati dello stub», fermo che «è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Tropea».

Immigrato ucciso in Calabria: fermato il sospetto numero uno

L’uomo, del resto, è entrato sin dai primi passi dell’inchiesta nel mirino degli inquirenti: il fermo del sospettato allora,  scattato nella notte, è arrivato al termine di una serie di riscontri e, come riporta il sito del Messaggero in queste ore, «alla luce di un’ulteriore assunzione di informazioni che hanno confermato un «quadro che era evidente sin dall’inizio», secondo quanto si è appreso alla Procura di Vibo Valentia». Ora Pontoriero, iscritto nel registro degli indagati a poche ore dal delitto, e come anticipato, sin dalle prime battute dell’indagine sulla morte del 39enne immigrato del Mali, in base a quanto dichiarato e testimoniato dai due stranieri che erano con la vittima al momento dell’agguato, è accusato di omicidio e porto e detenzione illegale di arma.

Evidenze e riscontri che hanno portato al fermo

Ad inchiodarlo, soprattutto la descrizione delle caratteristiche fisiche, dell’abbigliamento e dell’auto del sospetto, rese agli inquirenti al lavoro sul caso. Per tutta questa serie di ragioni e, soprattutto, in virtù di evidenze e riscontri dell’inchiesta, come riporta ancora il quotidiano capitolino, nonostante si attendesse per completezza dell’indagine il referto del test dello stub a cui Pontoriero è già stato sottoposto, «gli inquirenti hanno ritenuto di avere un quadro già ben delineato anche in assenza dei risultati della prova, che devono ancora arrivare».

Commenti

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  • franco 7 Giugno 2018

    ma cosa ce ne frega? stava rubando? ci sta che qualcuno si sia girato le palle. ora ne vogliono fare un martire perché era un sindacalista? io non ci sto!!!!!!!!

  • Donald 7 Giugno 2018

    questi a milioni in tutta europa stuprano, rubano, uccidono tutti i giorni e non vedo titoloni sui giornali. Poi ne ammazzano uno di loro (che stava rubando) e …apriti cielo… razzismo, poverini, sono profughi, bla bla bla… la verità è che sono solo una massa di delinquenti, compreso questo che, ripeto, stava rubando !!!

  • Alf 7 Giugno 2018

    Com’è possibile che un sindacalista della CGIL vada a rubare lamiere e per giunta in un luogo posto sotto sequestro? Come fa un immigrato irregolare ad essere sindacalista (di sinistra ovviamente)? Senza contare che il furto e la violazione di sigilli è un REATO PENALE! che fine hanno fatto i suoi complici? Mistero della Procura Rossa….