Il remix di “Bella ciao” scatena l’inferno sui social (video)

16 Giu 2018 12:37 - di Alberto Consoli

Da simbolo della Resistenza a tormentone da discoteca. No, su “Bella ciao” non si può, guai a scherzare. Tutto viene “remixato”, rivisitato, arie celebri, inni e canzoni d’autore, ma su alcuni brani tocchi nevi scoperti e si scatena l’inferno. Così, il  remix di “Bella Ciao” a firma del dj Steve Aoki con il duo Marnik diventa un caso, facendo esplodere l’ira del fronte social italiano. L’ira è quella delle associazioni partigiane, di gente di sinistra per la quale la guerra civile non è mai finita, gendarmi di una memoria a loro uso e consumo: costoro giudicano “inammissibile”, “irrispettoso”, “vergognoso”, addirittura “uno scempio”  il nuovo singolo del famoso dj, che ha rivisitato il canto di lotta partigiana cavalcando l’inaspettato successo del brano all’estero, riscoperto dopo il suo utilizzo nella serie tv spagnola “La casa di carta”.

Questi i commenti: «La frivolezza con cui “Bella ciao” è stata violata è sconcertante anche per me. Non riesco a capacitarmi di una così volgare mancanza di rispetto, fra l’altro per scopi prettamente commerciali», accusano, mentre sottolineano come ci siano «cose che non dovrebbero essere toccate mai». A indignare, l’utilizzo di un brano storico utilizzato – audite audite – «a proprio piacimento per far ballare le persone», un fatto che «NON deve passare in osservato, assolutamente no», scrive un utente sui social citando addirittura lo stato di famiglia e lo storico anagrafico: «Il mio prozìo – sottolinenano – non è stato torturato dai nazifascisti per un remix di bella ciao su cui la gente ci si ubriaca sopra». Ancora: «Mio nonno finì in campo di concentramento due volte. Mia zia si rifiutava fieramente di partecipare al Sabato Fascista. Non venite a dire a me che Bella Ciao è solo una canzone». Chi l’avrebbe mai detto che un remix avrebbe dato al stura a tutto ciò? Così i gendarmi dell memoria consigliano «vivamente ad Aoki di non pubblicare il remix di bella ciao. Non è una canzoncina così, è un simbolo di resistenza e di antifascismo». Già, l’antifascismo.  Ma intanto su Youtube spopolano i live del brano che vola anche su Spotify. Ma non per i clienti italiani: «La paura più grande è ritrovarmi in spiaggia ad agosto con balli di gruppo sulle note di Bella Ciao. Sarebbe un colpo al cuore e uno scempio della mia e nostra Storia», scive un’utente che, fortuna sua, non ha altri pensieri seri su cui riflettere.

Commenti

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  • 17 Giugno 2018

    Che idioti!!!!

  • Dens Clavio 16 Giugno 2018

    Stì sinistri ignoranti che con i partigi a niente da spartire, lo sanno che bella ciao era una delle canzoni delle mondine