Il piano di Berlusconi per tornare a vincere: «Voglio i voti degli elettori di centro»
Non un partito unico, ma un centrodestra unito e plurale. Così, secondo Silvio Berlusconi, la coalizione può tornare a vincere e a conquistare Palazzo Chigi. In questa prospettiva, per il leader azzurro, nessuna forza dovrebbe considerarsi autosufficiente, mentre dovrebbe essere rappresentata una forte componente di centro, espressione dell’elettorato moderato, aperta alla società civile, piena di volti nuovi, espressione di un mix di esperienza e giovani, spendibili sul territorio e competenti. Determinato a uscire dall’angolo e a smarcarsi dalla Lega, il Cav, raccontano fonti ben informate, punta a riorganizzare il suo partito («Serve una FI diversa, completamente rinnovata, che resti saldamente ancorata al Ppe», va ripetendo come un mantra) e, nello stesso tempo, vuole andare avanti con Altra Italia. Un progetto, quest’ultimo, più volte evocato in queste settimane: la prima nella lettera inviata al Corriere della Sera dove annunciava la «rivoluzione azzurra» con la nomina di un vice, un comitato esecutivo e un coordinatore nazionale unico; l’ultima oggi, in una intervista a Il Giornale, dopo il periodo di remise en forme a Merano. Forse preoccupato dal rischio “salvinizzazione” e dall’Opa leghista già in corso da mesi sul territorio, ma anche consapevole che finito un ciclo ogni brand di successo va rinnovato, l’ex premier, riferiscono ancora le fonti, è convinto che bisogna cambiare rotta in vista delle europee, quando sarà ricandidabile grazie alla riabilitazione.