«Ho un nonno partigiano, con Salvini non posso stare»: la consigliera M5S si dimette

22 Giu 2018 15:33 - di Augusta Cesari

Carlotta Trevisan, una consigliera comunale del M5s a Rivoli, in provincia di Torino, ha deciso di dimettersi in polemica con il proprio partito che, giudica troppo schiacciato sulle posizioni della Lega di Matteo Salvini. Come ha dichiarato a Repubblica, lei è stata un di quelle che aveva votato no al sondaggio sull’accordo di governo col Carroccio. Ma poi ha affrontanto l’immane “sacrificio” di accettare con disciplina il verdetto della rete così caro ai grillini. Ora però spiega: «Non riuscivo più a restare a guardare la posizione subalterna del MoVimento nei confronti di Salvini». Ma a fare scattare a molla alla consigliera grillina di lasciare il movimento è stato nonno Luciano. Improvvisamente il pensiero del nonno partigiano e fondatore di una sezione del Pci l’ha “redenta“ dal connubio del M5s con la Lega. Quando si dice la voce del sangue…

Nonno Luciano, partigiano tra i fondatori della settima sezione del Pci, è tornato a parlarle solo dopo l’addio al M5S: «Oggi mi ha anche abbracciato dopo giorni in cui il caffè a colazione si prendeva in silenzio -racconta la Trevisan il “gelo” che si respirava  casa sua – . Era arrabbiato con me perchè non mandavo un segnale». Ma non sa neanche lei cosa voglia veramente: «Ho passato serate a piangere – spiega la Trevisan – e ho pianto anche quando sono andata a trovare i miei amici del Meet Up. Ci troviamo tutte le settimane, discutiamo, organizziamo. Vorrei che fosse chiaro che a me il Movimento piace». Che farà ora? Non lo sa, ma una cosa è certa, mai col Pd. Non rinnega i valori che l’hanno portata ad avvicinarsi al M5s. Assicura che non intende passare al Pd e spiega di aver rifiutato di ascoltare anche quei colleghi che la imploravano di passare al gruppo misto.

Commenti

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  • Pino1° 23 Giugno 2018

    Giovane scanzonata fanciulla, visto che lei ha la fortuna di avere (come ebbi io padre e madre) dei nonni che vissero quella stagione, si faccia raccontare dal suo familiare quello che accadeva, sui monti, se c’era, nelle brigate, se vi apparteneva! Come sa o dovrebbe, fra i partigiani vi furono eroi così come delinquenti; vi furono preti e diavoli, vi furono civili in armi e militari in abito civile, vi furono persone che combatterono ed altre che attesero facendo finta per poi salire sul carro in transito !
    Hainoi, la doppiezza italiaca toccava indifferentemente tutti, ma proprio tutti belli, brutti, onesti farabutti che assassinarono cogliendo l’occasione per togliersi qualche soddisfazione ! Si faccia un pensiero suo e come sempre occorre, leggere la moneta su tutte e due le facce, in questo caso le occorrerà oltre la faccia, il retro, il lato che può mettere solo lei, se è rimasta intatta dai condizionamenti

  • Giuseppe Forconi 23 Giugno 2018

    Prima di tutto hai fatto bene a dimetterti tanto non saresti servita a nulla, avendo come esempio la Raggi. Poi se vuoi puoi anche andare da loro, i partigiani del menga, ma almeno prima di farlo, leggiti un po di storia cosi’ potrai capire chi era tuo nonno buonanima.

  • Mauro 23 Giugno 2018

    Non abbiamo perso niente…….una nipote di un partigiano……!!!!!si qualifica da sola

  • 22 Giugno 2018

    Vattene con ANPI…assassini degli innocenti…