Grillo torna comico: scegliamo i senatori per sorteggio. Come a tombola
Un’uscita da vero comico: scegliere i senatori per sorteggio. È l’ultima trovata di Beppe Grillo che si guarda bene dal commentare la navigazione del governo gialloverde a trazione leghista e i maldipancia penstastellati per riproporre il solito refrain della società civile da reclutare per il palazzo, non per le sue doti di impegno civile ma per generosità della sorte.
Grillo s’inventa l’elezione per sorteggio
«Stop ai politici di professione. Il futuro delle assemblee rappresentative sta in una parola: “sortition”». Grillo dal suo blog rilancia la genialata di Brett Hennig, che teorizza appunto la selezione casuale come mezzo per rinnovare e rendere davvero democratico l’esercizio della politica. «Sembra assurdo – ammette – ma pensateci un attimo. Le selezioni dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune». Ossessionato dalla casta e dalle passate selezioni della classe dirigente, accecato dagli innegabili errori fatti con olgettine e raccomandati il fondatore del movimento 5Stelle tira fuori la più inaffidabile delle soluzioni. «Sarebbe un microcosmo della società. Tuttavia, ci sarebbe un importante effetto collaterale: se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata. Non è così pazza come idea. La selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene, dove le elezioni erano considerate dei “dispositivi aristocratici” e i politici di carriera erano una cosa da evitare». Un’esegesi davvero bislacca della democrazia dell’antica Grecia, ma su quali manuali di storia ha studiato il comico genovese? Il laboratorio per l’applicazione di questa teoria, potrebbe essere il Senato. Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro Parlamento (…) un senato dei cittadini, se volete…».
MA, CHE C**** DICI, BEPPE GRILLO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il Senato, no. Perché ha il compito di fare le leggi e dunque di esprimere la volontà di una maggioranza popolare. Ma i componenti di certi enti, che hanno il mandato di sola gestione, penso al CSM o ai Consigli d’Istituto delle scuole e altri dovrebbero essere sorteggiati su base volontaria e con determinati requisiti. Del resto molti statuti cittadini medievali prevedevano il sorteggio per l’elezione del Consiglio delle Comunità e dei priori. Naturalmente i sorteggiati erano estratti da un elenco di cittadini con determinati requisiti.
Ancora sceneggiate!