Fratelli d’Italia: è fallito il modello toscano sulla gestione dei rom
“Nessuna sorpresa: Rossi e il Partito Democratico alla vigilia dei ballottaggi hanno ripreso il tema della chiusura dei campi Rom che a parole dicevano di sostenere, dimenticando che da anni sono proprio loro a governare la Regione, e poi passate le elezioni, alla prima votazione utile danno contro alla mozione che chiedeva il superamento della fallimentare legge regionale del 2000 mirata all’integrazione dei nomadi, voluta proprio dalla sinistra”. Lo afferma Paolo Marcheschi, presidente del gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana. “Dopo diciotto anni possiamo affermare che il modello toscano di integrazione dei nomadi è totalmente fallito e nessuno se ne vuole assumere la responsabilità, nemmeno chi come Rossi se ne è sempre fatto vanto – spiega il consigliere di Fratelli d’Italia – Un modello che oltre a non aver integrato né superato i campi, ha fallito anche per quanto riguarda i più indifesi, i bambini, a cui viene permesso di vivere in mezzo ai rifiuti, senza frequenza scolastica e che troppo spesso troviamo a fare accattonaggio, o nelle peggiori ipotesi, a rubare e prostituirsi. Il tutto quando per le normali famiglie basta non andare a prendere per due volte i figli a scuola per trovarsi le forze dell’ordine a casa”. “Una legge che prevede accoglienza, case, villaggi, educazione, assistenza sanitaria e corsi di lingua romanè, sostenuta con finanziamenti a pioggia su soggetti scelti dalla Regione che evidentemente hanno speso male le risorse a loro disposizione, senza arrivare ad alcun obiettivo di integrazione importante e anzi, favorendo una sorta di disuguaglianza tra nomadi e cittadini italiani e alimentando così conflitti e sentimenti di avversione”, prosegue Marcheschi. “Alla luce dell’oggettivo clima attuale ho chiesto, senza successo, di ripensare la politica dell’accoglienza, dando pieno sostegno, ma non privilegio, a chi dimostra nei fatti di volersi integrare e usando tolleranza zero verso chi si approfitta della nostra disponibilità trasgredendo le normali regole di convivenza e rispetto o peggio, vivendo di reati”. “Riproveremo a battere questa strada e smascherare ancora una volta l’ipocrisia della sinistra di governo toscana che messa con le spalle al muro dal voto dei cittadini si aggrappa ai temi degli avversari, ma che poi alla prova dei fatti rivela sempre la sua natura buonista e discriminatoria a sfavore dei cittadini perbene”, conclude Marcheschi.