Fa l’autostop, camionista marocchino la uccide. La fine di Sophia scatena polemiche in Germania
Il tema immigrazione sta diventando “bollente” in Germania. Dopo la morte di Susanna, 14 anni, violentata e uccisa da un iracheno, ora un nuovo caso divide il Paese. Quello di Sophia Loesche, 28 anni, già leader dei giovani della Spd a Bamberga, in Baviera. Era scomparsa da una settimana ed è stata ritrovata morta, il corpo mezzo bruciato e con segni di violenza, ad Asparrena, nei Paesi Bassi. Sophia, che spesso si muoveva in autostop, l’ultima volta è stata vista a Schkeuditz, in una stazione di servizio dove si fermano molti camionisti e dove molti giovani chiedono un passaggio. Lì Sophia è salita su un tir di un camionista diretto a Norimberga. Ha spedito un sms con la targa del camion. E proprio l’autista del camion, un marocchino di 41 anni, è stato fermato per l’omicidio dalla polizia spagnola. L’uomo secondo gli inquirenti si sarebbe liberato del corpo della giovane per poi dirigersi in Andalusia e di lì recarsi in Marocco. La polizia ritiene che l’omicidio si sia verificato in Germania: tre ore dopo avere preso a bordo Sophia, infatti, l’uomo si è fermato per oltre due ore in una piazzola di sosta. E’ stato lo stesso marocchino fermato dalla Guardia Civil spagnola a indicare dove si trovava il cadavere della ragazza. La morte di Sophia è diventata presto un caso politico in Germania, dove si è subito scatenato un dibattito sull’accoglienza dei migranti. Sophia era una convinta sostenitrice dei diritti dei migranti e, riferisce il Corriere, era stata volontaria a lesbo, in Grecia, con l’associazione “No border kitchen”. La famiglia della ragazza ha invitato tutti a non speculare sul suo tragico caso scatenando un’ondata di xenofobia.
Puzza da bufala per via dei cambiamenti di nazionalità del camionista assassino.