Emergenza continua, porti siciliani di nuovo sotto attacco: 500 migranti in 48ore
Emergenza continua: osservato speciale, naturalmente, il Mediterraneo. Una questione, quella del flusso ininterrotto di navi con centinaia di migranti a bordo, che non si è certo risolta con il caso Aquarius e che non esaurirà le polemiche strumentali di una sinistra rimasta colpevolmente in finestra a guardare per anni di governo, salvo poi adire a trattative sotto banco a Bruxelles che ci hanno ulteriormente penalizzato in cambio di pochi spiccioli di sconto sul debito europeo, e inveire faziosamente contro il nuovo governo che dalla prima ora del primo giorno d’insediamento ha provato a reagire, a proporre, a risolvere.
Migranti, emergenza continua: 500 arrivi in 48 ore
Temperature infuocate sulle acque affacciate sul Nord Africa, e pressione che sale intorno ai paesi chiamati all’accoglienza coatta: Italia in testa a tutti. Non per noiente, come riporta tra gli altri il sito de il Giornale proprio in queste ore, «nel canale di Sicilia nelle ultime 48 ore le navi della guardia costiera hanno recuperato 500 migranti su quattro imbarcazioni nel mar Libico, 118 dei quali erano stati raccolti da una nave mercantile che aveva poi proceduto al trasbordo… A Lampedusa sono invece in arrivo le 42 persone che si trovavano su un gommone che si è rovesciato – provocando 12 vittime – e sono state salvate dalla nave Trenton della Marina degli Stati Uniti per la prima volta coinvolta in operazioni di questo tipo. Sabato, invece, era arrivata nel porto di Reggio Calabria la nave militare inglese Protector, impiegata nell’operazione Frontex, con a bordo 46 migranti iracheni e pakistani, tra cui 27 uomini, nove donne e dieci minori».
Porti italiani sotto attacco: centrodestra unito sulle risoluzioni
Non solo: registrato un aumento degli sbarchi anche in Spagna, dove – come riporta il quotidiano milanese sopra citato, «tra il 2014 e il 2018 a oggi sono sbarcati circa 56.000 migranti, rispetto ai 640.000 arrivati in Italia» – va preso in considerazione il fatto che venerdì scorso coincideva con la festa della fine del Ramadan, una delle ricorrenze più importanti per i musulmani, che vuole che su uffici, negozi, imprese e quant’altro si “chiuda un occhio”: un “rilassamento” probabilmente concesso anche alla vigilanza a cui sono chiamati i servizi di polizia e di sicurezza. E così, mentre da lì si parte, da noi il Pd e frange politicamente esasperate continuano a inveire contro le risoluzioni dell’esecutivo in carica, il centrodestra continua a dimostrarsi compatto in difesa della linea varata e confermata dal ministro dell’Interno Salvini. E così, mentre Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia insistono nell’invocare il blocco navale al largo delle coste libiche, Forza Italia esorta affinché si estenda ad altre nevralgiche aree dell’Eurozona, il raggio d’intervento e di controllo sui flussi. E su tutto, poi, conferma della linea dura contro le Ong e i trafficanti di esseri umani: richiesta sottoscritta e condivisa da tutte le anime che compongono il centrodestra. Perché la sfida non è più solo un problema italiano…
Occorre incriminare per alto tradimento verso la Nazione i capi dell’Ammiragliato, degradarli e destituirli altrimenti continueranno a stazionare in acque libiche. Qualcuno ha proposto il Nobel, io da ex carrista propongo il loro arresto!