E se fosse Ignazio Visco il leader di una sinistra in cerca d’autore?

9 Giu 2018 15:26 - di Tano Canino
gasparri vs visco

Dopo. Dopo il diluvio c’è Ignazio Visco. Sarà lui il jolly di una opposizione in cerca d’autore. Non c’è dubbio. Nè a Capalbio e nemmeno a Bologna dove, la sinistra dei salotti, è chiamata a raccolta da Repubblica. Certo, ci sarebbe da discuterne ancora con quel Renzi e con la Maria Elena. Quelli che lo volevano pensionare. Ma è acqua passata. Non si può perder tempo: la canea grilloleghista è montante. Con questi barbari che stanno occupando le istituzioni.  Cercasi leader disperatamente: ecco la unica priorità.  E, siccome rimestare ancora quel Prodi e quel Veltroni risulterebbe indigesto anche al più snob e al più indolente dei benpensanti, ecco che il profilo di Visco si mostra come la soluzione plausibile. Del resto, il governatore di Bankitalia, quasi in una corrispondenza di amorosi sensi con la platea in attesa, ha deposto alcune pillole di saggezza nel paniere desolatamente vuoto della “Repubblica delle Idee“. “E’ scritto nella Costituzione che dobbiamo avere i conti in ordine” ha spiegato il Visco in versione La Palice, evocando un brividino di sosddisfazione in coloro che hanno subito rammentato quel pareggio di bilancio inserito – a furor di Parlamento – nella nostra Carta nel 2012 da quel benemerito di Mario Monti sotto la spinta amorevole della cara signora Merkel. È scritto, è scritto hanno assentito. Cosicchè quando il governatore ha perciò spiegato che una riforma fiscale “non si fa dicendo: abbassiamo tutte le tasse e poi vediamo l’effetto che fa” la soddisfazione -in attesa di tartine e champagne– ha raggiunto picchi inesplorati. Basta indugi: ecco il leader che bisogna opporre ai nuovi Lanzichenecchi. E che volete che sia se, per anni e anni, le magnifiche e progressive riforme fatte dalla sinistra, quella sinistra che sapeva sempre ciò che faceva!, hanno prodotto solo danni e disastri. E pazienza poi, se a norma di Costituzione vigente c’è chi avrebbe dovuto tutelare il risparmio in tutte le sue forme e non le banche che hanno raggirato migliaia di correntisti. A quel che non ha pensato -perchè troppo impegnato!- il governatore ci penserà il politico. Dopo.

 

 

Commenti

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  • 9 Giugno 2018

    Un communisti e sempre un communistia…..—