Dopo le pecore e l’asfalto magico, tocca ai detenuti: per la Raggi è tutto un flop

7 Giu 2018 12:13 - di Lara Rastellino

Volontari, immigrati, detenuti, pecore, rondini e asfalto magico: gli assi nella manica della raggi fanno flop. E Roma incassa l’ennesima beffa. Le pecore per diserbare, le rondini per disinfestare dall’invasione delle zanzare, e ora i detenuti e immigrati messi ai lavori socialmente utili. In virtù di un protocollo firmato con il Ministero della Giustizia, dal 26 marzo la prima cittadina grillina ha attivato l’ennesima risorsa “non municipalizzata” attingendo non già al Servizio Giardini di Roma Capitale, ma a una «risorsa» dalla stessa Raggi definita sbrigativamente «aggiuntiva» chiamata in causa «per manutenere l’enorme patrimonio verde della Capitale che conta oltre 40 milioni di metri quadri di vegetazione» ammantata pure della scusa socio-culturale del «progetto di reinserimento dei detenuti che unisce la cura per il verde pubblico a quell’attenzione per la dimensione umana e sociale che non deve mai mancare in uno Stato civile e democratico». Tutte iniziative che uniscono furbescamente l’utile al dilettevole: come quella varata con la firma del protocollo di collaborazione con il mondo agricolo rappresentato da Coldiretti, e come quella voluta con l’impiego di volontari selezionati tra i richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza della Croce Rossa…

Erbacce, trasporti, rifiuti, buche, degrado: tutti contro la Raggi. Ecco perché

Insomma, ormai è evidente anche al più ingenuo del mondo: la sindaca Raggi non sa più a che santo votarsi per risolvere le annose questioni che affliggono la capitale e indignano i romani. Una cosa è certa però: è riuscita a trasformare in volontariato coatto – e nel caso degli animali, pure inconsapevole – il lavoro che spetterebbe a un’amministrazione capitolina responsabile ed efficiente svolgere e risolvere. E invece, nel rispondere alle accuse che quotidianamente le vengono mosse da addetti ai lavori e cittadini esacerbati, e che le vengono propinate di persona con manifestazioni in Campidoglio – l’ultima, organizzata dai sindacati e beffardamente intitolata “Com’eri bella Roma” si è svolta proprio ieri – e a ogni inaugurazione o evento pubblico in calendario, la Raggi in versione social, su Facebook posta contenta e soddisfatta: «Continuano le operazioni di sfalcio delle aree verdi di Roma con il prezioso aiuto dei volontari provenienti dalla casa circondariale di Rebibbia. Dopo aver lavorato in parchi e ville di vari Municipi, ieri hanno iniziato a tagliare l’erba al Gianicolo, uno dei posti più belli e visitati della Capitale».

Il flop dell’asfalto magico, l’ultima beffa dell’amministrazione Raggi

Per raggiungere il quale – va detto – bisogna riuscire a sopravvivere alla gincana tra le buche, le voragini e le crepe, i tombini a cielo aperto transennati e i cumuli si spazzatura che si susseguono sulle strade che portano al colle capitolino. Ad appena 48 ore dalla stesura del nuovo asfalto a base di gilsonite dipinto dalla giunta comunale come la panacea di tutti i mali che incistano la viabilità della capitale; come la miracolosa soluzione definitiva ai problemi del manto stradale, sono già diversi i municipi di Roma che nelle ultime ore hanno denunciato la malriuscita dell’asfalto magico che, neanche a dirlo, ha cominciato a decomporsi e rompersi in mille pezzi a poche ore dalla sua stesura, riportando a galla crepe e buche rattoppate. E ora cosa s’inventerà per ovviare al danno e alla beffa la sindaca Raggi? La colla magica, lo squish dei ragazzini, o pianterà dei fiorellini sfruttando insenature e voragini come ciotole decorative? Al momento non è dato saperlo. Però aspettiamoci di tutto…

 

 

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