Di Maio fa il furbetto sui dati e nega l’evidenza: «Non è vero che è andata male»
Cerca in tutti i modi di mostrarsi soddisfatto, Luigi Di Maio, anche a costo di negare l’evidenza. Non parla dei risultati di Roma. E nemmeno di quelli della Sicilia dove alle politiche c’era stato il boom. Non cita le città maggiori, dove ha preso una batosta. Sentenzia che il Movimento 5 Stelle non è in affanno e che il voto alle amministrative è stato buono. Ripete i concetti come se fossero strofe diuna poesia imparata a memoria e che ripropone quando gli serve: «Ogni volta che ci sono delle elezioni amministrative i media raccontano sempre la solita solfa, che siamo in affanno, che rispetto alle politiche è andata male e che quindi siamo prossimi alla scomparsa. È una lettura che continuano a riproporre da 5 anni a questa parte, che si è sempre rivelata falsa e che si rivelerà tale anche questa volta».
«Al primo turno i nostri candidati – spiega – hanno vinto a Crispiano in Puglia, a Ripacandida in Basilicata, a Pantelleria in Sicilia, a Castel Di Lama nelle Marche», aggiunge omettendo che il M5S ha perso pesantemente in tutte le città in cui si è votato. «Rispetto al 2013 abbiamo la possibilità di triplicare i nostri sindaci e questo è il nostro obiettivo per i ballottaggi del prossimo 24 giugno. Il Movimento 5 Stelle anche a questa tornata elettorale – continua, cacciando dal cilindro una tesi che fa acqua da tutte le parti – si è presentato da solo in tutti i comuni contro coalizioni di decine di liste». Omette di dire che questo non è un complotto ma una scelta del M6S. «Ogni volta è un’impresa titanica. La nostra squadra di 20-30 candidati se la deve vedere in campo aperto contro corazzate che schierano centinaia di candidati e contro la logica clientelare che ancora resiste in molte zone d’Italia». Di Maio conclude salutando poi tutti i candidati e tutti gli attivisti: «Grazie al loro impegno ogni giorno sul territorio hanno ottenuto questi importanti risultati e hanno dimostrato che Davide continua a vincere contro Golia. Vi annuncio fin da ora che nei prossimi giorni andrò a dare una mano ai nostri candidati perché è importantissimo rispondere a queste esigenze di cambiamento».
Sarebbe più saggio se Di Maio non recitasse sempre la stessa poesia ! Ormai le sue frasi sono ripetitive e non cambiano neppure di una virgola, come faceva il suo capo comico con il vaffa …