Nuove sanzioni alla Russia, l’allarme di Coldiretti: «Affossano il Made in Italy»
Il prolungamento delle sanzioni alla Russia rischia di costare carissimo al Made in Italy agroalimentare. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, dopo la decisione dei 28 leader Ue di estendere per altri sei mesi le limitazioni di scambi commerciali con Mosca, scattate a seguito della crisi ucraina. «Con le sanzioni si attende ora la rappresaglia della Russia con l’embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari e il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia previsto dal decreto n. 778 del 7 agosto 2014, più volte rinnovato», è stato l’allarme lanciato da Coldiretti.
Il risultato, sottolinea l’associazione di produttori, «è l’azzeramento della spedizione di prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia che per molto tempo è stata un mercato importante per l’Italia. Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni italiane – ha spiegato la Coldiretti – si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocate dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy». Nei supermercati russi, infatti, ha chiarito l’associazione, «si possono ora trovare fantasiosi surrogati locali che hanno preso il posto dei cibi italiani originali, dalla mozzarella “Casa Italia” all’insalata “Buona Italia”, fino alla Robiola “Unagrande”; dalla “mortadella Milano” al “Parmesan”, dalla scamorza al mascarpone». «A potenziare la produzione del falso Made in Italy però – ha sottolineato Coldiretti – non è stata solo l’industria russa, ma anche molti Paesi che non sono stati colpiti dall’embargo come la Svizzera, la Bielorussia, l’Argentina o il Brasile che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati nel Paese di Putin».
In Russia, ha poi precisato la Coldiretti, «è possibile infatti trovare scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta Made in Bielorussia, ma anche salame Milano e Gorgonzola di produzione Svizzera e Parmesan o Reggianito di origine Brasiliana o Argentina». Il rischio, ha quindi sottolineato la Coldiretti, «riguarda anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, rischia di essere frenata per la mancanza degli ingredienti principali. In alcuni casi i piatti sono spariti dai menu mentre, in altri, sono stati sostituiti da tarocchi locali o esteri senza però che ci sia nella stragrande maggioranza dei ristoranti una chiara indicazione nei menu». Un blocco dunque dannoso per l’Italia anche perché al divieto di accesso a questi prodotti, ha concluso la Coldiretti, «si sono aggiunte le tensioni commerciali che hanno ostacolato di fatto le esportazioni anche per i prodotti non colpiti direttamente, dalla moda alle automobili fino all’arredamento e complessivamente le esportazioni Made in Italy sono risultate nel 2017 inferiori di 3 miliardi a quelle registrate nel 2013, l’anno prima dell’embargo».
E’ assolutamente necessario ‘disobbedire’ alla rinnovata ‘sanzione’ alla Russia ‘decretate’ dalla Ue: bisogna dissociarsi, magari inventando un escamotage e prendendo spunto dall’allarme lanciato dalla Coldiretti. Esempio: l’Italia riprende le esportazioni con la Russia e -nel frattempo- chiede all’Ue tutte le motivazioni su cui si basa il rinnovo delle sanzioni. In base alle risposte che riceverà, si riserverà sulle sanzioni. Si vada per ‘cavilli’ nazionali ed internazionali (Avvocati Giuseppe Palma e Marco Mori suggeriti per la loro competenza!) e si rendano operativi a tutti i livelli -nel frattempo- gli interscambi commerciali di qualsivoglia merce-prodotto Italia – Russia. (Al limite, anche interscambi da merce a merce: esempio, prodotti agricoli italiani contro petrolio e gas russi (o altre materie prime della Russia). Salvini aveva promesso lo stop alle sanzioni contro la Russia: è molto opportuno che mantenga la parola !
La UE non fa altro che metterci paletti e cerca in tutti i modi di affossare la nostra economia,ne sanno qualcosa coloro che producevano latte, i pescatori ,gli agricoltori…andate a leggere le loro interviste,da quando siamo entrati nell’Europa unità e nell’euro ci siamo impoveriti e l’economia ne ha molti risentito,e chi dice che non è vero è soltanto in malafede…l’unione europea è stata la nostra rovina…bisogna uscirne al più presto!!!non dobbiamo più sottostare alle banche e ai cavilli dei tecnocrati…che ci comandano a bacchetta e spesso e volentieri ci umiliano.
MAndiamo a quel pasese l’eu e commerciamo con la Russia.
Il nostro beneamato Primo Ministro Conte, si è presentato in Europa minacciando di porre il veto sulla risoluzione finale, ma si è comportato come un cavaliere che nelle giostre medioevali si presentasse senza corazza e senza lancia. Migranti accolti volontariamente ( e nessuno li vuole quindi il discredito ricade solo sull’ Italia), sanzioni alla Russia conservate ( poteva pretendere una deroga su decisione volontaria, esattamente come per l’ accoglimento dei migranti), un contributo per l’ Africa insignificante rispetto a quello che la UE paga alla Turchia, ……… Il prode cavaliere si è ben guardato dal porre all’ attenzione dei 28 … quello che la Meloni cerca di far sapere agli italiani: che è proprio la Francia ad impoverire i Paesi Africani, doveva chiedere un cambio di passo nella politica di quel Paese ( purtroppo le rapine della Cina non rientrano nel campo di influenza della UE , ma quelle della Francia invece sì ), e poi quello psi…..co di Macron si permette di darci dei lebbrosi e dichiara che lui i migranti mai li prenderà; proprio lui che li induce a migrare, impoverendoli !!!!
Basta con queste pagliacciate autolesioniste, lasciamole ai buffoni della ue
Uscire dalla UE è difficile ma si può non ascoltarli….la Russia compra i nostri prodotti senza Dazi …Sapevatelo