Con ASI il mondo amatoriale equestre (e non solo) reclama i suoi spazi
Grazie alle segnalazioni del nostro EPS, l’Autorità Garante della Concorrenza apre istruttoria per accertare condotte improprie da parte della FISE volte a limitare l’attività sportiva non agonistica considerata concorrente
Oggi è un grande giorno per lo sport. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato la riapertura di un procedimento istruttorio nei confronti della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), a seguito delle segnalazioni svolte dal nostro Ente di Promozione Sportiva e dell’associazione sportiva dilettantistica Gruppo Italiano Attacchi. L’istruttoria è finalizzata ad accertare se la Federazione in questione abbia adottato – come noi crediamo – condotte volte ad impedire lo svolgimento di gare non agonistiche equestri organizzate da altre realtà sportive, come quelle programmate – sempre in ambito non agonistico – dal nostro settore ASI Sport Equestri. Tale atto rappresenta una vittoria per lo sport in generale e per il mondo della promozione sportiva in particolare – non solo per gli sport equestri. È, nei fatti, la testimonianza di come sia possibile che Enti e Federazioni siano trattati allo stesso livello, seguendo un semplice (e sacrosanto) principio di legge, nonché di come concretamente lo sport amatoriale stia contribuendo nel fare chiarezza sulla sua identità e il suo valore.
Se, infatti, il legislatore – con la colpevole complicità delle istituzioni sportive – ha preferito non dare una definizione chiara ed univoca di cosa sia il mondo amatoriale, quest’ultimo al contrario ha sempre cercato di mostrarsi per quello che è: un movimento orientato al benessere e al divertimento, ma non per questo privo di aspetti competitivi, ancorché non agonistici.
La competizione, infatti, esiste anche al di fuori dell’agonismo!
“Il nostro intervento non è contro qualcuno, ma è per qualcuno, ovvero per il mondo dello sport amatoriale – afferma Emilio Minunzio, vice presidente ASI, già responsabile del settore ASI Sport Equestri – Non ci sentiamo delle cenerentole e non vogliamo esserlo. Noi siamo convinti che lo sport italiano abbia bisogno della componente di base per rafforzare quella di vertice negli sport equestri come in tutte le altre discipline riconosciute.
Per questo le manifestazioni sportive organizzate dalle nostre associazioni, così come l’attività formativa portata avanti dalla nostra organizzazione a tutti i livelli, non toglie niente a nessuno, semmai rende il nostro mondo più qualificato e capace di intercettare domande di sport diverse.
Ci auguriamo – conclude Minunzio – di poter tornare quanto prima a fare attività sul territorio in modo libero e rispettoso della legge e del ruolo conferito alle Federazione”.