Cantone risponde (infastidito) a Conte: «Il mio incarico scade nel 2020»

7 Giu 2018 16:35 - di Mariano Folgori

Scoppia la grana Cantone sul tavolo del premier Giuseppe Conte.  “Mi sento tranquillissimo””. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione replica così ai giornalisti che gli chiedono un commento ai rilievi sui risultati dell’Anac mossi ieri dal presidente del Consiglio. “Il mio incarico finisce nel 2020”, aggiunge Cantone a margine della Cerimonia conclusiva del Progetto Legalità alla Luiss.  Vale la pena ricordare che Conte ha detto di aver “lanciato l’idea di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente”. Parole che sono suonate come una critica all’operato di Cantone.

L’incontro di Cantone con Toninelli

Durante la  mattinata s’è svolto un incontro tra Cantone e il neoministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli: “Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono”, ha detto  Toninelli. “Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato”. “Abbiamo parlato in particolar modo del nuovo codice dei contratti e di quello che in esso va migliorato per far partire e ripartire tante opere pubbliche oggi bloccate”, ha detto ancora Toninelli, definendo l’incontro costruttivo. “La corruzione fiorisce soprattutto laddove c’è eccessiva discrezionalità nelle decisioni, accompagnata da complessità e opacità nelle regole”.

Conte e Cantone si sentono al telefono

Per smorzare i toni della polemica è poi arrivata nel pomeriggio una nota di Palazzo Chigi: “Questa mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sentito al telefono il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone. Un colloquio cordiale nel corso del quale hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell’ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici”.

Commenti

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  • Pino1° 8 Giugno 2018

    Perché per gli incarichi di stato di questa delicatezza non è prevista la clausola di sostuibilità dell’incaricato ? La vecchissima politica della prima repubblica non aveva quelle esigenze ma, un secolo dopo DEVE essere possibile buttare fuori a calci e senza liquidazione chi ha succhiato
    denaro pubblico senza produrre. SMETTETE di infilare magistrati nei meccanismi dello stato inquinandoli con la loro presenza ! Questa è stata la politica comunistoide per prendere il potere ma, non lo ha preso facendo perdere al contempo quello dei cittadini.