Brexit è anche questo: nei pub inglesi meno drink provenienti da Paesi Ue
La Brexit irrompe anche nei pub inglesi. Il JD Wetherspoon Group, una delle maggiori catene di pub in Gran Bretagna, ha deciso di sottolineare l’avvicinamento alla Brexit con una mossa nazionalista. Il gruppo intende servire nei suoi 880 pub sparsi nel Paese più bevande prodotte nel Regno Unito o nei Paesi non Ue, al posto di quelle prodotte negli altri Stati dell’Unione europea. Tradotto, più birre inglesi e Usa e vini frizzanti australiani e stop alla birra tedesca e allo champagne francese. “Questa decisione ci consente di ampliare il nostro orizzonte e migliorare l’offerta per i due milioni di clienti che visitano i nostri pub ogni settimana”, ha dichiarato Tim Martin, fondatore dell’azienda e sostenitore della campagna per la Brexit. La catena rivedrà quindi l’offerta dei suoi prodotti “con l’obiettivo di rendere la nostra azienda più competitiva”, ha spiegato. Martin ritiene che dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue nel marzo del 2019, sarà più conveniente importare prodotti alcolici dai Paesi extra Ue e accusa l’unione doganale europea di essere in “sistema protezionista ampiamente frainteso”, lamentando i dazi imposti sugli alcolici provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Usa. La Brexit è anche questo.