Anche il Venezuela adesso se la prende con la Ue: servi degli Stati Uniti

26 Giu 2018 18:33 - di Guglielmo Gatti
ue bandiere

“Il Venezuela condanna categoricamente l’aggressione continua e interventista dell’Unione europea, che costituisce un’interferenza negli affari sovrani del nostro Paese”. E’ quanto scrive in una nota il governo del Venezuela, in seguito “all’adozione di presunte misure restrittive contrarie al diritto internazionale contro undici alti funzionari dello Stato del Venezuela”, decise oggi dal Consiglio dell’Unione europea. Secondo Caracas, “l’Unione europea minaccia la pace politica in Venezuela, intromettendosi nei suoi affari interni e sforzandosi di applicare misure coercitive che minacciano la tranquillità e il dialogo tra i venezuelani”. Inoltre, sottolinea il governo di Nicolas Maduro, “è incredibile la subordinazione palese dell’Unione europea all’amministrazione Trump, emulando le sue azioni di aggressione contro il Venezuela, elaborate dai settori più estremisti e guerrafondai del governo” statunitense. Allo stesso tempo, il governo bolivariano ha ribadito all’Ue che il Venezuela “non accetterà minacce da alcuna potenza o gruppo di Paesi coalizzati per reminiscenze imperiali” e “risponderà a qualsiasi aggressione con la dovuta proporzionalità per far rispettare il principio di non ingerenza, la sovranità nazionale e l’autodeterminazione”. I ministri degli Affari esteri dell’Unione europea hanno imposto ieri sanzioni ad altri 11 funzionari venezuelani per violazione dei diritti umani e attentato contro la democrazia. Tra questi ci sono l’ex vice presidente Tarek El Aissami, accusato di aver supervisionato “gravi violazioni dei diritti umani” da parte del servizio di intelligence nazionale, e il suo successore Delcy Rodríguez, le cui azioni hanno “minato la democrazia e lo Stato di legge”.

Commenti

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  • ferruccio bravi 26 Giugno 2018

    Vivo in Venezuela, una nazione fino a un ventennio fa tra le più ricche del mondo ridotta puntualmente alla disperazione dal malgoverno del “Socialismo del XXI secolo”. Il regime ‘progressista’ di Maduro è un flagello, ma devo riconoscere che la sua tirannide è meno scellerata di quella che ha oppresso la mia Italia fino al recente crollo del regime marxista.
    La stampa di opposizione non è repressa come in Italia prima della recente ramazzata elettorale. Si tira la cinghia ma si può far andare la lingua contro il governo della “robolución” senza finire in manette.
    Il popolo bue fonda le sue speranze nello zio Sam che vigila dietro l’angolo nella prospettiva di “liberarlo”.
    Alla larga! La mia passata esperienza nell’Italia “liberata”dallo zio Sam dopo la disfatta del ’45 conferma il mio principio: meglio morire di fame che vivere in schiavitù.

    • C. Brandani 28 Giugno 2018

      Ferroccio…fai il bravo! Non dire ca…te!