Alexander Dugin: l’Italia ha dato il via alla grande rivoluzione populista
Lo scrittore russo Alexander Dugin, ammiratore di Putin e ammirato dalla destra radicale, ha in agenda una serie di appuntamenti in Italia, tra cui anche un incontro con i militanti di CasaPound a Roma. Ma, avverte, “non sono un rappresentante di Putin, rappresento invece il popolo, lo Stato e la cultura russa. Sono un filosofo che lavora con il mondo delle idee e che si cala nella dimensione pratica della politica”. A Milano ha presentato il suo ultimo libro, Putin contro Putin, e non si stanca di rilasciare interviste in cui plaude al populismo come rivolta contro le élite tecnocratiche e capitaliste. “Oggi – ha sottolineato in un’intervista a Linkiesta.it – con Trump al governo negli Stati Uniti e con una Russia forte ma non minacciosa, l’Europa ha la possibilità di ristabilire il suo ruolo geopolitico. E per questo credo che questo sia il momento ideale. Non si tratta di abbandonare gli Usa per abbracciare la Russia, come sarebbe potuto succedere durante la Guerra Fredda. No: la Russia non ha né le pretese né le risorse, per occuparsene. L’Europa può, oggi, affermarsi con un suo ruolo indipendente sia dagli Stati Uniti che dalla Russia. Ma seguendo un suo cammino di sovranità sull’esempio dato dalla Russia”. I veri nemici dell’Europa, a suo avviso, sono sempre gli stessi: “gli atlantisti, i globalisti, i mondialisti che mantengono il controllo sull’Europa. E il risultato logico è la sua decadenza, il suo declino”. Infine, sostiene Dugin, l’onda lunga dei populismi è inarrestabile, e la spiega così: “Oggi la democrazia liberale si definisce come il potere delle minoranze non elette sulla maggioranza dei cittadini. Quelle fanno i colpi di stato contro la Costituzione, le maggioranze reagiscono allora votando i Salvini, i Di Maio, le Marine Le Pen, o i Kurz. Destra o sinistra, non conta più. È una rivolta di popolo contro le élite, cioè contro le minoranze che vogliono difendere apertamente gli interessi delle minoranze. Se questa è la nuova forma della democrazia, ecco, al popolo non piace”.
Alexander l’Europa senza la Russia è un non senso, dovete, come ho scritto a Putin, entrare nell’Unione Europea, vanificando così la NATO, e lasciando alla Russia la sovranit’à e il rublo per la parte asiatica.