Verona, la ragazza pakistana costretta ad abortire è stata liberata ad Islamabad

18 Mag 2018 14:33 - di Redazione

L’incubo è finito: la ragazza pakistana di Verona, portata via dall’Italia dalla famiglia in patria è costretta ad abortire, è stata liberata ad Islamabad grazie a un intervento delle forze di polizia pakistane. La  ragazza era riuscita a inviare ieri pomeriggio l’ultimo messaggio al fidanzato di Verona. , anch’egli di origini pakistane e adottato da una famiglia veronese cittadino italiano. La ragazza ha inviato anche a una compagna di classe un messaggio audio via WhatsApp, in cui ha raccontato di essersi fidata dei genitori tornando in patria e di essere stata tenuta legata per otto ore.Una vicenda che ricordava molto da vicino quello di  Sana Cheema (nella foto), la 25enne anni di Brescia, uccisa in Pakistan dal padre e dal fratello per aver rifiutato un matrimonio combinato. Per facilitare il parto, i dirigenti scolastici avevano anche pensato di anticipare per la ragazza gli esami di maturità, per permetterle di portare a termine la gravidanza. L’Unità di crisi della Farnesina si era attivata anche con un intervento dell’ambasciatore del Pakistan in Italia. La giovane, residente in Italia da dieci anni, sarebbe stata tenuta segregata, verosimilmente nella zona di Lahore. I genitori non accettavano che la figlia avesse una relazione con un ragazzo di religione cristiana e l’avevano costretta a disfarsi del figlio. Poi la liberazione.

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