Salvini: la lista è pronta, noi non facciamo passi indietro. Andiamo avanti
“Passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza: abbiamo già fatto tutto quello che potevamo fare”. Così Matteo Salvini risponde a chi gli chiede se il Carroccio intende fare passi indietro sulla lista dei ministri. “Già stasera – dice ai microfoni di Sky tg 24 e dei giornalisti presenti fuori dalla sede di via Bellerio a Milano – daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi della Lega che sono pronti a fare i ministri e lavorare per il bene dell’Italia: non ne faccio una questione di nomi e cognomi, ma di rispetto del voto degli italiani”, aggiunge il segretario federale della Lega.
La Lega “è a disposizione degli italiani con il meglio che possiamo mettere a disposizione, con delle personalità esterne ai partiti che rappresentano il meglio di questo Paese”, rimarca Salvini. “Se qualcuno, però, ci rimproverasse che qualcuno dei nostri indicati ministri fa troppo l’interesse italiano e troppo poco l’interesse di qualche lobby europea, allora no. Io passi indietro ne ho già fatti abbastanza”. Se ieri il segretario del Carroccio si diceva “arrabbiato”, oggi l’umore è cambiato. “Sono determinato. La gente mi dice ‘non mollare, tieni duro e partite’, io sono prontissimo a partire. Passi indietro ne abbiamo fatti 18, la Lega credo sia stata la più responsabile, che ha rinunciato a tutto quello a cui poteva rinunciare, non rinunciamo alla dignità e alla difesa dell’interesse nazionale”, conclude Salvini.
“L’unico rischio che vedo – ha aggiunto – è un’ulteriore frattura, separazione, distanza tra i palazzi del potere e il popolo. Il popolo ci dice vi abbiamo votato, andate, fate, migliorate, se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento e facesse saltare un lavoro che ci è costato 15 giorni di impegno e sacrificio, tornerei ad essere arrabbiato”.
Vai avanti Salvini, a tutta birra
Mattarelle al banco degli imputati:
Subito !!! Prima della fine della neurovaluta
Imputato con accusa:
“attentato alla Costituzione” e “alto tradimento verso l’ITALIA ed i cittadini italiani”.
A Mattarella non è dato porre veti per la nomina di ministri. Se proprio non se la sente di nominare Savona allora si dimetta. Continuando così è passibile di alto tradimento della costituzione.
Unico passo indietro sono le fimissioni dei 70 patlamentari eletti nei colleggi uninominsli