Salviamo Noura: sarà impiccata per aver ucciso il suo stupratore
Questo appello è rivolto alle femministe occidentali, alle reduci di Se non ora quando e alle donne (e agli uomini) che hanno ancora la capacità di attivarsi per una giusta causa. La causa si chiama Noura Hussein. Ha ucciso il marito stupratore, quando aveva 15 anni. Noura oggi ha 19 anni ed è in carcere, in catene, nella prigione femminile di Omdurman in Sudan. Tra due settimane verrà impiccata per omicidio.
La petizione on line per salvare Noura
Su Noura Kyenge e Boldrini restano silenti
L’appello è rivolto a tutti, ma soprattutto alle donne occidentali che si mobilitano per la dignità della donna a intermittenza. Scendono in piazza quando si tratta di denunciare Berlusconi puttaniere, si attivano contro il maschilista Trump, ma tacciono quando la vittima è una donna e il carnefice è un regime islamico e del terzo mondo. Oggi le voci delle femministe occidentali sono silenti. In casa nostra, non si ha notizia di interventi di Laura Boldrini o di Cecile Kyenge. L’ex presidente della Camera ha preferito esternare su Leu, sul tre per cento rappresentato dal suo partito e sul futuro della sinistra italiana. Ha ignorato la vicenda di Noura anche la Kyenge: l’ex ministra di origini congolesi in queste ore ha preferito occuparsi delle Associazioni delle donne di Imola. Su una ragazza sudanese che sta per morire neanche un post, un cinguettio. Bisognerebbe parlare della legge islamica, delle condizioni in cui vivono le donne in Africa e del fatto che il loro modello di civiltà non è propriamente da importare anche in Italia. Temi imbarazzanti per la sinistra nostrana.
L’appello per Noura: aveva 13 anni quando fu data in sposa
Chi ancora coraggiosamente crede che si possa fermare l’esecuzione è Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur. Questa è la storia processuale, così come raccontata dall’associazione umanitaria. «Noura Hussein aveva 13 anni quando i genitori la diedero in moglie a un cugino di secondo grado con il doppio dei suoi anni. Lei si è opposta con tutte le sue forze ma non è bastato. Quando per sottrarsi all’ennesimo stupro si è difesa con un coltello uccidendo il suo carnefice è stata consegnata alla polizia dalla sua famiglia e sarà condannata a morte».
Gli avvocati di Noura confidano nella mobilitazione internazionale
«Gli avvocati di Noura, Adil Mohamed Al-Imam e Mohaned Mustafa Alnour, con il quale abbiamo già collaborato per il caso di Meriam Ibrahim, la donna incinta all’ottavo mese salvata dalla condanna a morte per apostasia, hanno già presentato un ricorso – sottolinea Napoli, che è in diretto contatto con i legali – ma se non venisse accolto Noura finirà sul patibolo per essere impiccata». In Sudan vige la sharia, la legge islamica, secondo cui l’omicidio viene punito con la pena di morte. Esiste l’omicidio preterintenzionale, ma non è applicabile per Noura perché lo stupro eseguito dal marito non è contemplato dalla legge islamica. Se la famiglia del marito accettasse il pagamento di una multa, al posto della condanna a morte, Noura potrebbe essere salvata. Ma è molto difficile. La famiglia dello sposo è ricca e non ha bisogno di soldi, preferisce la vendetta di Stato. Il 10 maggio 2018 il tribunale penale di Omdurman (la Omdurman criminal court) ha confermato la condanna a morte per omicidio volontario. Gli avvocati di Noura hanno solo 15 giorni per appellarsi alla sentenza.
Dovrebbero essere i membri della sua famiglia quelli che dovrebbero essere condannati a morte.
Noura liberaaaaa ! Chi può faccia qualcosa.
nuora libera -ha fatto solo giustizia.
Non ho parole!
Speriamo bene per Noura e per tutte le donne che subiscono simili situazioni, anche se non tutti ne parlano.
Preghero’ per questa donna