Roma, fuori un altro: la sindaca Raggi silura l’assessore alle Partecipate
Lo si può ormai definire come “codice Raggi“, intesa come Virginia, la sindaca grillina di Roma. Consiste nell’annunciare l’eliminazione di un assessorato quando chi ne è titolare pro-tempore lo lascia sbattendo la porta. L’ultimo ad averlo fatto in ordine di tempo è Alessandro Gennaro, responsabile della delega alle Partecipate (leggi Atac). Non appena ha comunicato la sua decisione di mollare l’impegno in Campidoglio per «incomprensioni caratteriali», secondo quanto riporta il Messaggero, la Raggi ha subito replicato annunciando la «progressiva eliminazione dell’assessorato». L’ufficialità arriverà a breve: «Quando saremo pronti», ha assicurato durante la conferenza stampa sulle dimissioni dell’assessore.
La Raggi nega contrasti con Alessandro Gennaro
Secondo un calcolo che circola sulla stampa in queste ore, con la defenestrazione di Gennaro ammonterebbe a 18 il numero degli assessori prima nominati e poi scaricati dalla Raggi. Uno score più da mantide religiosa che da sindaca della Capitale. Ma quali sono i motivi sottesi a quest’ennesima defezione, che carica di luce ancor più livida l’esperienza amministrativa dei Cinquestelle a Roma? In conferenza stampa, il primo cittadino ha definito «un vero e proprio sciacallaggio mediatico» le «le indiscrezioni, gli articoli sui giornali, le maldicenze della stampa» su presunti dissapori con Gennaro che, ha assicurato, «non ci sono mai stati». Secondo i conoscitori dei dossier in evidenza in Campidoglio, dietro le dimissioni di Gennaro ci sarebbe soprattutto la sua vicinanza ad un altro assessore poi giubilato in un crescendo polemico come è da prassi in base al “codice Raggi”: il trevigiano Massimo Colomban, sponsorizzato direttamente da Casaleggio Jr. che non lascia passare un giorno senza sparare a palle incatenate contro la giunta capitolina e lo stesso M5S.
Le spine del dossier Atac
Ma l’addio (o il siluramento) di Gennaro è, per la sindaca, l’occasione per affidare lo spinosissimo dossier Atac a Gianni Lemmetti, già assessore di Filippo Nogarin a Livorno, dove ha condotto la trattativa relativa al concordato dell’azienda dei rifiuti. Si tratta, ovviamente, di situazioni diverse, soprattutto di proporzioni diverse: una cosa è gestire il dossier della municipalizzata dei rifiuti di una città come Livorno, altro è misurarsi con i problemi dell’azienda della mobilità della Capitale, cioè quella stessa Atac che da sfida in cui far brillare l’efficientismo amministrativo grillino si fa sempre più cupa minaccia per la sopravvivenza politica della Raggi e, probabilmente, dell’intero M5S.