Pronta la prima bozza del contratto tra M5S e Lega: ci sono flat tax e Fornero
“Contratto per il governo del cambiamento”. È questo il titolo dell’accordo sul quale Movimento 5 Stelle e Lega stanno lavorando per chiudere il capitolo relativo al programma del futuro esecutivo. Secondo fonti bene informate, di tale contratto circolerebbe già una bozza articolata in 19 punti e lunga 26 pagine. Sopra al titolo del contratto, in bella mostra, i simboli delle due forze politiche.
Il contratto di governo è articolato in 19 punti
Prende dunque forma l’intesa della “strana coppia” Salvini-Di Maio. Per molti, l’accordo che ne scaturirà sarà una sorta di Frankestain. Per altri, invece, il cosiddetto contratto di governo giallo-verde è l’unica reale alternativa all’immediato ritorno alle urne. E questo spiega perché, al di là dei commenti e delle prese di posizione ufficiali, sono in tanti in tutti i partiti a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Certo, non tutto è risolto, a cominciare dal nome del premier, cioè di colui il quale terrà in mano le redini del nuovo governo. Un nodo nient’affatto secondario che se non sciolto per tempo o se approcciato maldestramente può far precipitare irrimediabilmente la situazione.
Di Maio a Milano per incontrare Salvini
Al momento, però, la trattativa sul contratto di governo, come ha puntualizzato anche Di Maio arrivando a Milano per l’incontro (decisivo?) con l’altro contraente Salvini nella sede del Pirellone «va avanti», anche perché – ha spiegato il leader del M5S «l’obiettivo è portare i migliori risultati per i cittadini italiani». Sempre Di Maio, a proposito dell’incontro che si è svolto ieri a Roma con la controparte leghista, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle, oggi ha parlato di «notevoli» passi avanti: «Abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani – ha scritto il capo politico pentastellato -: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell’immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi».
Abolire Irpef e imu e l’economia riparte alla grande liberando gli italiani dal fisco vorace, Lo stato minimo si mantenga solo con 4 aliquote iva, per il resto ci penseranno i privati che sconfiggeranno la corruzione; via Regioni e province, con grande risparmio, solo Stato e Comuni, oggi si può con i mezzi telematici attuali.