Pressioni sull’Italia dall’Ue e non solo. Il Financial: «I barbari a Roma»
La partita per la formazione del governo si gioca non solo in Italia, ma anche all’estero. Questo già lo sapevamo. Quello che però colpisce è la sfacciataggine e la violenza delle pressioni odierne. Ha cominciato, di buon mattino, il Financial Times a sparare a palle incatenate contro le trattative Lega-M5S per la formazione del governo. «L’Italia è sul punto di insediare il governo meno convenzionale e più inesperto alla guida di una democrazia occidentale dai tempi del Trattato di Roma del 1957, che fondò la Ue», esordisce con malevolenza l’editoriale dedicato a l nostro paese del quotidiano della City londinese. Di qui una cupa similitudine storica: «Ora i barbari non si stanno solamente ammassando alle porte di Roma. Sono entrati dentro le mura della città». Secondo il FT le «politiche contenute nel cosiddetto contratto per il governo del cambiamento danno molti motivi di preoccupazione».
Subito dopo, da Bruxelles parte un’altra bordata. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, intervistato da Politico, spara ad alzo zero: «È chiaro che l’approccio alla formazione del nuovo Governo e l’approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico».
E gli “avvertimenti” non finiscono qui. Il successivo, dopo poche ore, riguarda i migranti. «Speriamo» che col nuovo governo in Italia «non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria», dice il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos.
A questo punto Matteo Salvini sbotta: «Dall’Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti. Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti».
Tutto ciò accade mentre la formazione del governo ancora in alto mare. Figuriamoci che potrà accadere quando (e se mai) nascerà.
Bisogna ripartire dal principio della SOVRANITA’ NAZIONALE, ribellandoci ai pagliacci e traditori che in nome dell’europeismo ci hanno SVENDUTO agli stranieri. Ribellarsi alla fetida mortadella bolognese e ai catto-comunisti consociati cui é andato bene svendere l’IRI e decine e decine di aziende funzionanti e produttive! Svendere la nostra LIRA e l nostra dignità con un cambio assurdo LIRA – EURO…produrre povertà, disoccupazione, recessione economica, INVASIONE MASSICCIA di STRANIERI CLANDESTINI ed IRREGOLARI. E declassare la scuola di stato a PARCHEGGIO per IMMATURI CRONICI e FUTURI disoccupati / sotto occupati. Italiani: se esistiamo, facciamoci sentire!!
Ma chi sono stati i politici nostrani che hanno fatto tutto il possibile per creare la UE ? Mi sfuggono i nomi, me ne ricordo solo uno che notte tempo autorizzo’ le banche a sfilarci un po di quattrini per farci entrare nella meravigliosa Europa ( dei ladroni ) fu il caro mortadellaro reuccio dell’ulivo ” Prodi ” usava l’ulivo segno di pace ( per nascondere le malefatte comuniste ). Beh !! allora restiamo nella UE ?? Fate vobis.
I banchieri e i loro lacché politici di Bruxelles vogliono un’Italia debole economicamente e caotica per l’invasione di clandestini; continueranno le loro critiche e presto faranno di peggio! Prepariamoci e continuiamo senza farci intimidire.
Ma siamo diventati i pagliacci del Europa???ma esiste più orgoglio Italiano???il resto del Europa se metti in c…o. Viva Italia Sovrana!!
…state tranquilli a quest’ ora sono tutti sbronzi i veri barbari…purtroppo noi stiamo a guardare i loro padroni mentre figliano…e li paghiamo pure noi quei parassiti..
Il problema principale è l’Europa (che è solo un’espressione geografica). Non ci fosse l’UE ogni Stato potrebbe regolarsi come meglio crede sull’immigrazione. Occorre cominciare prima dall’UE e poi cercare di arginare l’invasione degli stranieri. Non facciamoci intimidire, il responso degli italiani alle elezioni è stato chiaro: gli italiani si ribellano alla sostituzione etnica e vogliono continuare ad esistere. Ma prima serve rovesciare il tavolo di Bruxelles. Non aspettiamoci nulla dalle “nostre” istituzioni (basta vedere Mattarella…). Rivolta di popolo!
beh Bruno, come darle torto.. la guerra in Euro-pa la fanno i soldi (e non le bombe) infatti basta volgere lo sguardo alla nostra adorata Grecia Patria del pensiero e culla di Civiltà che ha subito una vera e propria devastazione senza l’utilizzo di una sola bomba… è terrificante ed emblematico del dogma barbaro che avanza “la Moneta” al centro del mondo, il resto è sacrificabile…
beh è curioso che dei pirati (gli Inglesi) parlino dei barbari…
eppoi è comodo per loro che non hanno mai avuto l’euro (beati loro) e sono usciti da tutti i trattati (avendo cosi uno sviluppo eccezionale, avendo le mani libere per fare i proprii interessi e non quelli dei fondi sovranazionali)
la ue non deve interferire, debbono capire che la stragrande maggioranza del popolo Italiano ha capito o sta capendo che sono proprio loro (euro) la cuasa di questo disastro gigantesco.
E’ il risultato di sette anni di condotta politica adorante e baciapiedi! L’agenda politica italiana non la dettano i leader di partito bensì i burocrati EU con il beneplacito del Presidente della Repubblica e la connivenza edi media schierati. Con buona pace della sovranità del popolo!
E’ proprio vero la storia si ripete.In che modo? nel modo che viene detto nell’articolo e cioè che l’Italia è sempre riuscita a superare le difficoltà anche quelle più gravi.Ora in Europa si fanno sentire,e che hanno paura di un governo nuovo? stanno spadroneggiando da anni nel nostro paese dall’economia,alla migrazione,su tutto.Bisogna essere servi dei “Barbari” io non ci sto per nulla.MI auguro che nasca questo governo e che si faccia sentire e parecchio gli italiani sono studi dei soprusi in casa nostra.Sono sempre poi dell’idea che oggi la guerra in Europa non la fanno le bombe ma i soldi e che i tedeschi,i “nordici” e i nuovi dell’est sono sempre uguali a quelli che erano all’epoca dei romani,nulla è cambiato purtroppo.Alziamo la testa noi italiani almeno una volta e non facciamoci prendere per il c…o come sempre.