Premier, una donna in pole. Tra i ministri, banchieri e uomini di Monti e Napolitano
Il presidente Mattarella lo annuncia come un governo “neutro” e non “politico” ma neanche “tecnico”. E invece il nodo che sarà sciolto forse entro stasera svelerà con tutta probabilità che il nuovo esecutivo immaginato dal Capo dello Stato per traghettare il Paese fino a dicembre sarà quasi più “tecnico” di quello dell’odiatissimo Mario Monti. Che peraltro, dietro le quinte, contimuerebbe a giocare un ruolo grazie ai suoi fedelissimi.
In pole tra i papabili a Palazzo Chigi c’è una “tecnica” con buone frequentazioni politiche bipartisan, Elisabetta Belloni, prima donna a ricoprire il ruolo di segretario generale della Farnesina: 59 anni, ambasciatrice e con un’invidiabile carriera diplomatica. Già capo di gabinetto del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, nel 2016 è stata nominata segretario generale della Farnesina. Belloni è inoltre docente di Cooperazione allo sviluppo alla Luiss di Roma e il suo profilo piacerebbe anche al M5S. Se fosse una “lei” a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio, si tratterebbe della prima volta nella storia della Repubblica. Finora i 28 premier che hanno presieduto 64 governi sono stati tutti uomini.
Se invece la scelta di Mattarella dovesse ricadere su un uomo, particolarmente accreditato continua ad essere il nome del presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, gradito al M5S, mentre diminuirebbero le chances dell’economista Luigi Zingales, bocconiano come Monti. Stimatissima da Giorgio Napolitano è invece la vicepresidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, mentre per un posto al governo si continua a parlare anche dell’economista Lucrezia Reichlin, graditissima (in quanto figlia di uno storico esponente della sinistra) a Napolitano, ma anche “consigliera”, in veste di editorialista del “Corriere”, del governo Monti nella fase iniziale del suo mandato, quando ancora godeva di qualche popolarità.
Tra i montiani in pole per una poltrona da ministro c’è anche l’economista Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi, e di Carlo Cottarelli, ora direttore dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, lontano invece dalle posizioni dell’ex commissario Ue. Come possibile premier, ma anche come probabile ministro, c’è la super-montiale Anna Maria Tarantola (nella foto in alto), ex Bankitalia ed ex presidente Rai, nominata proprio da Monti, ma nell l’elenco dei papabili ci sono anche “tecnici” e “banchieri” come Salvatore Rossi, vicedirettore di Bankitalia, Dario Scannapieco, già vicinissimo a Ciampi.
Un governo stile Napolitano, la solita musica!!
No Montiani, no bocconiani, no Euro-peisti, no autorazzisti, no tecnici…(hanno già dato e si vedono gli sfaceli…)
Si politici scelti dalle urne, possibilmente bravi (e anti inciuci della Finanza/Banche d’affari).
L’Italia a chi è orgoglioso di esserlo