Onida boccia Mattarella: «È andato oltre quello che dice la Costituzione»

29 Mag 2018 17:56 - di Federica Parbuoni

La scelta di Sergio Mattarella «mi sembra abbastanza impropria»; è arrivato «a interpretazioni della Costituzione che secondo me non sono giuste»; «è andato contro l’idea che il nostro sistema è un sistema parlamentare». E, ancora, con il suo discorso ha dato «ai creditori dello Stato un potere immenso» e «in questo caso mi sembra sia andato un po’ troppo oltre». A sostenerlo non è stato uno dei tanti “costituzionalisti da tastiera”, come sono stati indicati i molti che in queste ore hanno manifestato le critiche dell’opinione pubblica nei confronti del presidente della Repubblica, ma uno dei massimi costituzionalisti italiani, quel Valerio Onida, professore emerito di Diritto costituzionale alla Statale di Milano, che è stato anche presidente della Corte costituzionale.

In una intervista a radio Class Cnbc, ripresa poi integralmente da Milano Finanza, Onida ha affrontato il tema della decisione di Mattarella di «impedire la formazione del governo» e delle sue conseguenze. Il professore ha spiegato di non ravvisare gli estremi per l’impeachment, ma non ha risparmiato un giudizio molto duro sul modo in cui Mattarella «ha esercitato al limite delle sue prerogative uno dei suoi poteri, arrivando a interpretazioni della Costituzione che secondo me non sono giuste». Onida ha rivelato di essere rimasto sorpreso dalla decisione del presidente della Repubblica di sbarrare la strada a un governo che, comunque sia, aveva la maggioranza parlamentare. «Mi sembra abbastanza impropria», ha sottolineato il costituzionalista, ricordando che «il governo non è una dipendenza del capo dello Stato, bensì una dipendenza del suo Parlamento, della sua maggioranza». «Non dare vita a un governo per la presenza di una persona e le possibili idee politiche che potrebbe portare avanti, mi sembra andare al di là di ciò che dice la Costituzione quando parla della formazione di governo», ha commentato.

Mattarella, dunque, per Onida, «è andato contro l’idea che il nostro sistema è un sistema parlamentare», proprio perché, opponendosi alla nomina di Savona, è entrato a gamba tesa in un ambito che sarebbe dovuto rimanere prerogativa di un’altra istituzione. «Se Mattarella avesse avuto obiezioni in merito al programma di governo, avrebbe potuto farlo presente, rilevando aspetti di incostituzionalità. Ma non si è opposto per nulla al contratto di governo. Si è opposto solo a una persona, temendo che potesse mettere in pericolo la stabilità dei mercati finanziari, e la difesa dei risparmiatori». Ma è proprio sulle argomentazioni con cui Mattarella ha motivato la sua scelta che arriva il giudizio forse più duro di Onida: «Così facendo – ha spiegato il professore di Diritto costituzionale – si dà ai creditori dello Stato un potere immenso, che va al di là delle obbligazioni di un debitore. Un debitore non può diventare così politicamente asservito da accettare ingerenza sulla maggioranza. In questo caso mi sembra sia andato un po’ troppo oltre».

«Che poteri potrebbe avere un esecutivo Cottarelli che non ottenga la fiducia delle Camere?», è stato infine chiesto a Onida. «Cottarelli potrebbe sbrigare gli affari correnti. Sarebbe però più corretto fare subito nuove elezioni. Immaginare che si possa governare con un governo che non ha la maggioranza, contro una maggioranza alla quale si è impedito di formare un esecutivo, mi sembrerebbe veramente troppo. Bisogna andare immediatamente a votare. Non capisco perché, in presenza di una crisi istituzionale, di grave sbandamento nel Paese, non si possa andare a votare ad agosto. Andiamo a votare subito: dobbiamo richiamare i cittadini – ha concluso Onida – alle loro responsabilità».

Commenti

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  • vincenzo solla 30 Maggio 2018

    Sí, dalla spiaggia!! e quelli tornano a casa per votare!
    Ma mi faccia il piacere! diceva Totó!

  • Carpino Vince 30 Maggio 2018

    Un sentimento trppo corretto.

  • Adelio Bevagna 29 Maggio 2018

    Occhio……….nessuno tornerà dalla vacanza.