Nasce il Cenacolo degli intellettuali irregolari: un’idea di Carlo Cozzi

25 Mag 2018 15:22 - di Redazione

Nasce il “Cenacolo degli intellettuali irregolari”. Cos’è, chi sono, cosa si propongono? Il Cenacolo degli Intellettuali Irregolari è un “topos dello spirito”, un libero punto d’incontro e di riflessione dove uomini di cultura votati al culto della libertà e di diversa formazione culturale s’incontrano liberamente per scambiarsi idee. In un mondo a corto di idee forti l’iniziativa è assolutamente lodevolo. Appartenervi significa anzitutto condividere una visione del mondo. Liberi da vincoli partitici, gli Intellettuali irregolari condividono una weltanschauung che rifiuta il pensiero unico, il relativismo etico, la globalizzazione culturale, il mercatismo selvaggio svincolato dall’etica sociale. Ispiratore del’iniziativa è una nostra vecchia e cara conoscenza, Carlo Cozzi, giornalista, scrittore e critico cinematografico che i lettori del Secolo ben ricordano. Insieme a lui molte altre figure intellettuali care al mondo della destra come Gennaro Malgieri, Aldo Di Lello, Giuseppe Del Ninno, Raffaello Della Bona me molti molti altri. L’iniziativa sta riscontrando moltissime adesioni.

La definizione di “intellettuale irregolare” è stata però coniata dal giornalista-scrittore Pierluigi Battista – chiarisce-  con riferimento a quei liberi e grandi intellettuali del Novecento che, come Orwell, Bernanos e Simone Weil (ma all’elenco vanno aggiunti Dos Passos, Pasternàk, Bulgakov e, in casa nostra, lo storico Renzo De Felice, il giornalista-scrittore Giampaolo Pansa, il regista Gillo Pontecorvo e , di diritto, lo stesso editorialista del Corriere della Sera Pierluigi Battista),  “preferirono tradire la loro appartenenza per non tradire se stessi”.

Gli Intellettuali Irregolari si richiamano alla grande tradizione anticonformista rappresentata dai grandi protagonisti della fronda nel ‘900, Longanesi e Montanelli in testa. Oggi in Italia si registra un’allarmante perdita di centralità del mondo della cultura e dell’ingegno nella vita pubblica. Per questo l’idea del “Cenacolo” va a coprire un vuoto, avvertendo l’urgenza di riscoprire una identità, un ubi consistere come bussola di orientamento: un luogo di riflessione  in cui fare il punto sulla ricerca filosofica e storica, antropologica e scientifica , sulla produzione letteraria, quella dell’arte e quella dello spettacolo. alla ricerca di un’identità che riaffermi – scrive Carlo Cozzi – il valore unico della verità, in controcorrente alle diffuse mistificazioni in auge con la nebulosa relativista della post-verità, che si risolve in un’acritica apologia del “capitalismo malato” oggi imperante nell’epoca della globalizzazione selvaggia. Gli Intellettuali Irregolari non si fermano alla “contemplazione” delle idee ma propugnano la necessità di elaborare un pensiero “riformista” quanto alla modernizzazione delle istituzioni ma nel contempo “conservatore”per la vocazione a difendere la tradizione culturale nazionale e occidentale.

Questi alcuni dei punti del Manifesto elaborato dagli intellettuali inerenti ad alcune priorità che si intende dibattere oltre ogni conformismo:

1) Crisi della scuola riformata.Un sintomo della decadenza del livello di apprendimento denunciato nell’ambito della cosiddetta “buona scuola”, si palesa nella perniciosa trasformazione del costituzionale diritto allo studio nel diritto alla cosiddetta “inclusione” ipocritamente indiscriminata, vale a dire nel diritto alla promozione d’ufficio. La valutazione e il giudizio di merito sui programmi didattici, sostanzialmente sottratti alla competenza dell’insegnante, sono stati demandati a gruppi di interessi esterni, di “consumatori”. L’aver chiamate le famiglie a dire la loro sulla qualità dell’insegnamento ha dato risultati ben diversi da quelli di un preteso esbandierato“coinvolgimento democratico”, risolvendosi invece in una continua richiesta di indulgenza e in una perniciosa conflittualità col corpo docente.

2) Decadenza socioculturale del Paese. I sintomi sono allarmanti. Nell’ultimo decennio è diminuito di più di tre milioni il numero di italiani che leggono un libro. Le piccole librerie stanno inesorabilmente chiudendo, fra l’indifferenza di governi ed enti locali a fronte di questo allarmante trend. In Europa continuiamo da anni ad aver il più basso numero di laureati. Si è diffuso a livello popolare il convincimento che con la cultura “non si mangia”. Domina la accettata convinzione di massa che laraccomandazionesia la strada unica per poter accedere al mondo del lavoro. Il sistema politico-clientelare ha prodotto così un pericoloso calo del livello di preparazione, specialmente nel settore della pubblica amministrazione. Gli scrittori e gli insegnanti più preparati. che abbracciano come un missione la crescita culturale degli alunni, auspicano l’emanazione di una legge che stabilisca la totale detassazione a beneficio degli eroici librai di quartiere che resistono a tenere aperti i loro esercizi, anche a costo di un personale sacrificio economico.

3) Il calo della natalità in Italia. La storia insegna che la diminuzione dei nati ha sempre coinciso con la decadenza delle nazioni, fino a determinare la fine di civiltà e l’impoverimento delle società. Il fenomeno diventa così un problema di allarmante declino culturale. Studiosi e ricercatori illuminati si impegnano da tempo,con saggi e scritti scientificamente documentati, per richiamare alla sua responsabilità il mondo politico, timido oppure completamente insensibile di fronte all’urgenza di affrontare il problema, con opportuni interventi legislativi. Gli Intellettuali Irregolari sono particolare sensibili al tema, che comporta com’è ben noto anche pesanti incidenze nell’equilibro futuro dell’economia del Paese.

 

Commenti

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  • Emanuele Casalena 26 Maggio 2018

    Ottima iniziativa nel deserto nel pensiero orizzontale. Come aderire?