Massaggi a luci rosse: donne sposate prostitute all’insaputa dei mariti
Centri massaggi trasformati in case chiuse. Cinque persone, di nazionalità italiana e domiciliate nel Comune di Pomezia, sono state arrestate dai carabinieri per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Gli arrestati, quattro uomini e una donna, sono accusati di aver trasformato delle abitazioni, una in Pomezia, Via dei Castelli Romani e l’altra a Roma in Via Antonio Pacinotti, prese in locazione e pubblicizzate come centri massaggi, in luoghi in cui veniva svolta da giovani donne, sia italiane che dell’est Europa, anche sposate all’insaputa dei mariti, l’attività di prostituzione. I clienti, come ricostruisce il Messaggero, infatti potevano richiedere, oltre ai massaggi, che venissero eseguite dalle donne anche delle prestazioni sessuali.
ciao bella fai con richieza di amizicia antonio de rossi
Gli DC sempre pronti a vietare tutto cio’ che si trova sotto l’ombellico . Ogni decisione e’ buona per togliere dalla strada queste povere ragazze, schiave dei papponi, albanesi, rumeni e altri.
APRITE LE CASE CHIUSE, CIOE’ I BORDELLI, VIA QUESTA IPOCRITA, BIGOTTA, OBSOLETA LEGGE DEL MENGA E’ UN BENE PER TUTI E TUTTO.
certo vanno colpiti, senza alcun dubbio ma rispetto a ben altri criminali organizzati questi “cacio e pepe” fanno ridere (magari tristemente)…