“Li devi ridurre come zombie…”: a Bologna nuovi orrori sugli anziani
Nuovo orrore in una casa per anziani. Li legavano al letto perché non disturbassero la notte, li sedavano con farmaci psicotropi e barbiturici versati a loro insaputa nel caffè o in un succo di frutta, li insultavano, strattonavano e a volte li rendevano oggetto di sputi e schiaffi. Vittime di questi maltrattamenti sono i sei anziani ospiti della casa famiglia Il Fiore di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, chiusa questa mattina dai Nas. A finire nei guai, il titolare della struttura e due dipendenti, accusati di maltrattamenti nei confronti dei sei anziani, tutti tra i 60 e i 90 anni. A condurre le indagini sono stati i carabinieri di Bologna, che tra le conversazioni intercettate all’interno della struttura hanno registrato frasi come “..il modo alla fine lo trovi perché lo riduci come uno zombie”, “ci sono i vecchietti che rompono il c…, abbaiano…”, attribuite al titolare della casa famiglia, finito in carcere. Per le due dipendenti, cioè la coordinatrice e una collaboratrice di Il Fiore di San Lazzaro, sono invece scattati i domiciliari, mentre è stato sospeso dalla professione un medico di base (a Bologna e San Lazzaro), accusato di aver fornito, in cambio di denaro, i propri timbri e ricettari così che il responsabile della struttura potesse approvvigionarsi di medicinali, e di aver anche di aver delegato le sue funzioni sanitarie. Tra i reati contestai a vario titolo, maltrattamenti aggravati da futili motivi ai danni di persone di minor difesa e per aver agito con abuso del rapporto fiduciario, lesioni gravi pluriaggravate, esercizio abusivo di professione sanitaria. Le misure cautelari sono state disposte dal gip Alberto Ziroldi su richiesta del pm Augusto Borghini. All’interno della casa famiglia il Fiore, ora affidata all’Ausl per garantire la continuità assistenziale ai sei ospiti, sono stati trovati anche farmaci ospedalieri. Uno dei sei ospiti, un 90enne, è stato trasportato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna ed è ancora ricoverato.