La sinistra riparte dal Gay Village: “Qui non si balla, si fa la Resistenza…”
La sinistra uscita massacrata dalle urne e ridotta ai minimi termini in Parlamento, riparte dalle sue battaglie sui diritti per gli omosessuali. “Qui si fa la resistenza. Questa manifestazione oggi più che mai è una manifestazione politica. Chi dice che è solo una discoteca dice una gran caz..ta!”. Imma Battaglia, storica leader del movimento lgbt, non usa giri di parole per presentare la 17ma edizione del Gay Village, che riapre i battenti, con la sua proposta multiforme di spettacoli teatrali, presentazioni di libri, drug show, cinema, concerti, cucina e dj set, dal 31 maggio all’8 settembre, tornando al quartiere Testaccio, nel piazzale della Città dell’Altra Economia, a pochi passi da dove si erano svolte le prime tre edizioni dal 2002 al 2004, prima del trasloco al Parco del Ninfeo all’Eur. Il villaggio sarà aperto 7 giorni su 7 (a partire dalle 19) con una politica dei prezzi rinnovata: dalla domenica al mercoledì l’ingresso sarà gratuito mentre giovedì, venerdì e sabato si pagheranno 3 euro se si entrerà entro le 21 e, rispettivamente 10, 12 e 15 euro (con un drink incluso) dalle 21 in poi. E i politici? Non mancherà anche quest’anno il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che da sempre sostiene la manifestazione, l’esponente del Pd Stefania Pezzopane. Non si hanno notizie della Raggi. A fare gli onori di casa saranno Imma Battaglia e la compagna attrice Eva Grimaldi: “Che presto sarà mia moglie”, ha annunciato.
eppoi…ma che necessità c’è di sbandierare e vantarsi della propria sessualità, se proprio sei…così, fallo e basta non rompere le scatole agli altri!!!
Quando leggo certe notizie, penso sempre che non devono spaventarci i terroristi del daech, isis, boko haram e come diavolo si chiamano, ma bisogna aver paura degli smidollati e dei deviati di casa nostra!