Il racconto della donna stuprata dagli immigrati: “Mi mordevano e…”
“Ho chiuso gli occhi. Volevo che finisse tutto presto”. Il racconto della donna rapita, stuprata e pure filmata sotto un cavalcavia di Guidonia in una Panda rossa da un branco di stranieri inferociti è agghiacciante, consegnato in una intervista al Messaggero.
La ferocia senza fine. “Quella bestia mi mordeva le labbra, il volto, le braccia, dietro le spalle, sulle gambe, sembrava un leone famelico, puzzava di birra; io vomitavo, ma a lui non importava, bestemmiava, mi diceva: Vomita pure, tanto t’ammazzo. Mi metteva in mano un telefono per illuminare la scena, con un altro filmava lo stupro, lo metto su Facebook, rideva e io vomitavo ancora”. Un racconto che dà il voltastomaco anche solo a leggerlo. E il dopo? “Mi sono lavata e rilavata, sterilizzata, ma quello schifo proprio non se ne va. Ho girato il mondo, viaggiando anche da sola, in Africa, in America, in Olanda, so farmi rispettare dagli uomini, ma questi erano belve”, sono le parole della donna che porterà come una ferita difficilmente rimarginabile quelle ore a tu per tu con l’orrore personificato in quel branco ferino.
Ma è feccia umana….quello che succede non è da minimizzare! E smettiamola con le etichette politiche….che non servono a nulla!
RINGRAZIAMO GENTILONI-RENZI-MINNITI-ALFANO-CHE HANNO VOLUTO APRIRE L’ITALIA ALLA FECCIA NERA-IN CAMBIO DELL’APERTURA DELLE LORO TASCHE AL BUSINESS DELL’IMMIGRAZIONE,CAMUFFATA DALL’ACCOGLIENZA-VERGOGNATEVIIIII—spero che cio’ possa toccare un giorno alle loro donne-
sono belve andrebbero fucilati dopo processo col codice penale militare di guerra
a quando potremmo festeggiare la LIBERAZIONE di sta feccia? Altro che il 25 Aprile