Il Pd “congela” Renzi: non ci sarà un nuovo segretario. Fischi ad Orfini

19 Mag 2018 15:57 - di Michele Pezza

Una selva di fischi interrotta da ululati e rumoreggiamenti vari. È il fermo immagine dell’Assemblea nazionale del Pd nel momento in cui alla tribuna sale Matteo Orfini, il presidente del partito. Tocca a lui chiedere il rinvio della votazione per eleggere il nuovo segretario, cioè il punto all’ordine del giorno per il quale la riunione è stata convocata. E quando lo fa, viene sommerso. «Chi vuole fischiare lo faccia fuori. Chi vuole, voti alzando la delega. Questo distingue il Pd da altre forze politiche», urla quasi nel microfono nel tentativo di dare uno sbocco politico a quel tumulto. Ma i fischi sibilano anche alla lettura del risultato: 397 “sì”, 221 “no” e 6 astenuti. La conseguenza diretta del rinvio è il “congelamento” delle dimissioni di Matteo Renzi da segretario.

Martina deve accontentarsi della reggenza

È dunque fallito il tentativo, sotto forma di raccolta di firme, dei vari Orlando, Franceschini, Cuperlo ed Emiliano, i capicorrente ostili all’ex-premier, di promuovere a segretario con pieni poteri l’attuale reggente Maurizio Martina con l’obiettivo di celebrare il congresso entro l’anno. E dire che la relazione di Martina era stata accolta dai suoi sostenitori al grido di «segretario, segretario». Ma a Renzi, che ha lasciato i lavori in anticipo, non è andato giù un passaggio della sua relazione. Esattamente quello in cui ha rivendicato maggiore autonomia e pienezza di poteri: «Se tocca a me, anche per poche settimane – è il passaggio “incriminato” -, tocca a me».

Renzi ha lasciato i lavori in anticipo

Ne è scaturita una trattativa estenuante e al momento in cui scriviamo non è ancora chiaro se la relazione del reggente Martina sarà messa in votazione al termine dell’assemblea. A quanto si apprende, un primo accordo prevedeva il voto sulla relazione, con i passaggi sull’opposizione a M5s e Lega. Ma alla fine la scelta potrebbe essere quella di chiudere l’assise senza un voto. Non solo per il malumore dei renziani, ma anche per il fatto che alcuni dei delegati stanno lasciando l’assemblea dopo che si è capito che non si voterà oggi sul nuovo segretario. Ciò nonostante, dal banco della presidenza annunciano che «al termine degli interventi si voterà la relazione di Martina». Renzi, intanto, si dice soddisfatto per l’andamento dei lavori dell’Assemblea. Contento lui…

 

Commenti

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  • Luciano Vignati 20 Maggio 2018

    Tranquilli, il futuro di Renzi-Pinocchio non verrà deciso dall’assemblea nazionale, ne dagli iscritti del PD ma fra qualche mese da confindustria, dalle multinazionali e dai banchieri. Perché fra qualche mese vedremo i risultati della politica della Lega-Cinque stelle e solo allora gli squali decideranno.

  • Giuseppe Forconi 20 Maggio 2018

    Peccato, Maurizio Martina e’ piu’ istruito in politica di quel….. meglio non menzionare il nome.

  • Giuseppe Forconi 20 Maggio 2018

    Come vedete, nel PD sono tutti un po strani. Si ribellano e fischiano perche’ Renzi non viene rieletto, allora sono dei masochisti tremendi, piu’ li freghi e piu’ vogliono essere fregati, oppure Renzi a tanto rubato , che puo’ dare una mancetta a tutti affinche’ lo votino. Che partito politico strano per questo sono comunisti. Dio voglia che non ritornino mai piu’ al governo, ma se dovesse succedere vuol dire che in Italia non ci saranno piu’ italiani veri.

  • Giuseppe Forconi 20 Maggio 2018

    Ma non lo sapevate ?? Personaggi come Renzi fanno tanto fumo ma di arrosto , nulla. Escono sbattendo la porta , tanto per dare nell’occhio, poi rientrano dalla finestra con la barba fatta, ma sotto quella pelle rasata c’e’ la belva piu’ sanguinolenta del branco. Mi dite come fa’ un tipo come Renzi senza quella valanga di quattrini mal guadagnati a stare fuori dalle scatole ?

  • Giacomo Puliatti 19 Maggio 2018

    Ma per caso….. è tornato Mr Been? Ma non se n’era andato a fare in cu..? Come si capisce che alle POLTRONE e ai SOLDONI non si rinuncia maiiii!!!!