Il padre di Di Battista indagato per il post su Mattarella e la Bastiglia
Offesa al Presidente della Repubblica. E’ il reato ipotizzato nel fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Roma per il post su Facebook pubblicato lo scorso 23 maggio da Vittorio Di Battista, padre dell’esponente M5S, Alessandro. E’ quanto si apprenda da fonti di piazzale Clodio. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto Eugenio Albamonte, che hanno affidato accertamenti ai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma con l’obiettivo di identificare l’effettivo autore del post per poi iscriverlo nel registro degli indagati.
“È il papà di tutti noi. È quello che si preoccupa di varare un governo. È quello che ha avallato la legge elettorale che impedisce di varare un governo. Poveretto, quanto lo capisco”, si leggeva nell’intervento sul social poi rimosso. “In più ci si mettono le fianate sul cv di Giuseppe Conte, le perdite in Borsa e la irresistibile ascesa dello spread. Poveretto, quanto lo capisco. Lo capisco e per questo, mi permetto di dargli un consiglio, un consiglio a costo zero. Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, ma quelle successive alla presa. Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumoli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia. Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue. Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni. Arricchirebbe di democrazia questo povero paese e ridarebbe fiato alle finanze stremate”.
E mo’ so ca…voli tuoi. Non sono certo per il presidente, ma un po’ di regolazione….