Svolta clamorosa: pronto un governo Lega-M5S, Berlusconi non si oppone

9 Mag 2018 14:35 - di Redazione

L’annuncio di una possibile intesa tra M5S e Lega, con richiesta al Quirinale di una “proroga di 24 ore” nella presentazione di un governo “neutro”, è la svolta a sorpresa di una giornata che sembrava destinata a concludersi conla nascita di un esecutivo del presidente per traghettare l’Italia verso un voto a fine anno. Invece, il colpo di scena: l’accordo tra grillini e leghisti è vicinissimo, i due leader si sarebbero anzi già incontrati oggi alla Camera e preparerebbero un annuncio comune. E Berlusconi? Forza Italia? Secondo i bene informati non si metterebbe di traverso e starebbe valutando l’ipotesi di far nascere il governo con l’astensione dei suoi 170 parlamentari.

E concedendo, come ha fatto capire Giovanni Toti, con un atteggiamento di “critica benevola”. «Ho parlato col presidente Berlusconi e penso si possa andare in quella direzione», rivela l’ex direttore Mediaset a Radiouno. «Ho sentito Berlusconi stanotte. Il tema è che Lega e M5S hanno i voti per un accordo di governo, a cui Forza Italia non parteciperà con un appoggio esterno. Ma il che non vuol dire che non si possa guardare a questa esperienza di un nostro socio strutturale da 20 anni con critica benevolenza. Una specie di astensione benevola. Dopodichè vedremo cosa faranno», ha spiegato Toti. «Ho cercato di spiegare a Berlusconi – ha continuato Toti – che sarebbe un governo di cui non facciamo parte, ma dall’altro lato aiuteremmo Mattarella. Soprattutto se fosse guidato da Giorgetti. Un governo del presidente non sarebbe realizzabile, quindi credo che forza Italia possa stare a guardare con un’astensione benevola un governo M5S-Lega. Non ho parlato di opposizione ma neanche di sostegno: se fosse un governo Di Maio-Salvini andremmo nel mezzo. Non credo che né Forza Italia – ha concluso Toti – né il centrodestra voterà un governo neutrale».
«Se Lega e M5S vogliono fare il governo, lo facciano. Del resto anche nel 2011 e nel 2013, la Lega non votò il governo Monti e poi Letta ma l’alleanza rimase. Per noi l’alleanza rimane. E un grande valore. Nessuno però ci può chiedere di più», dice Renato Brunetta ai cronisti alla Camera.

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