Governo giallo-verde: per il premier terzo si fa il nome di Massolo, già capo dei Servizi
Sul programma l’intesa Salvini-Di Maio ha fatto passi avanti: reddito di cittadinanza (ma solo per due anni, come chiesto dalla Lega), flat tax, superamento delle legge Fornero, contrasto all’immigrazione e alla corruzione. I Cinquestelle dovranno rinunciare al conflitto di interessi, per non fare arrabbiare troppo Silvio Berlusconi e la Lega dovrà rinunciare al suo sovranismo, come ha fatto capire ieri il presidete Mattarella difendendo l’Europa e l’euro. Ancora: si farà uno studio sui minibot, titoli di stato da utilizzare nei rapporti economici con la pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il nome del cosiddetto “premier terzo” le indiscrezioni che circolano sia in ambienti leghisti che in ambienti pentastellati puntano su una stessa figura, quella del diplomatico Giampiero Massolo. 63 anni, capo di Fincantieri, già a capo della segreteria particolare del presidente del Consiglio Berlusconi nel 1994, è stato anche capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Massolo ha ottenuto incarichi da Massimo D’Alema, Lamberto Dini e Gianfranco Fini. Ai tempi del governo di Mario Monti si fece il suo nome come papabile ministro degli Esteri. Il suo nome risulta particolarmente gradito alla Lega.