Gli olivicoltori accusano: chi continua ad alimentare la peste degli olivi?

26 Mag 2018 17:23 - di Redazione

Indagini e accertamenti di natura penale contro chi divulga notizie false ed infondate tali da turbare l’ordine pubblico e la sicurezza e contro chi con il proprio comportamento, anche colposo e omissivo, è responsabile della diffusione di malattie contro le piante di ulivo. Sono questi i fondamenti di legge del Codice Penale su cui si basa l’esposto denuncia depositato ieri mattina, presso la Procura della Repubblica di Bari, dal presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo. Attraverso questo atto, il presidente del Cno, organizzazione rappresentativa della produzione olivicola italiana, chiede ufficialmente “un giro di vite contro chi in questi anni, attraverso una capillare e ben organizzata campagna di disinformazione, – si legge in un comunicato del Cno – sviluppatasi attraverso manifestazioni (l’ultima oggi a Bari, ndr), convegni, presidi, etc., ha consentito al batterio della xylella di avanzare indisturbato dal Salento fino alle porte della provincia di Bari”. Nel mirino del Cno anche tutti coloro che hanno ceduto alle lusinghe di queste fantasiose ricostruzioni e che, attraverso ricorsi al Tar contro le eradicazioni o ordinanze comunali farlocche contro il Decreto Martina, continuano ad alimentare la peste degli ulivi pugliesi.”Non si può più scherzare sulla pelle di centinaia di migliaia di famiglie che vivono grazie a questo straordinario patrimonio olivicolo – ha sottolineato Sicolo -. Abbiamo il dovere di difendere in ogni sede il futuro della nostra terra contro questi speculatori e contro chi non è capace di distinguere la verità dalle fake news”. “Non chiediamo una caccia all’uomo della magistratura, ma pretendiamo giustizia, perché i responsabili di queste crociate, nate senza alcuna valenza scientifica e basate su credenze e complotti immaginari, che purtroppo hanno fatto presa su tanti, devono smetterla una volta per tutte di fomentare timori e creare false speranze”, ha continuato Sicolo. “È solo il primo passo di questa operazione verità – ha concluso il presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori -. Mi appello al buon senso e alla responsabilità delle istituzioni regionali e nazionali, a partire dall’ormai prossimo governo, affinché vengano definitivamente accantonate queste chiacchiere e si proceda alla vera, lunga e ormai difficilissima battaglia contro il batterio che rischia di distruggere la nostra storia, la nostra economia e il nostro futuro”. Il Cno riunisce su tutto il territorio nazionale 30 organizzazioni di produttori, di livello provinciale, interprovinciale e regionale. Gli olivicoltori aderenti sono 140.000 e gestiscono complessivamente circa 180.000 ettari di oliveti.

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